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Energia: elettrodotto Interconnector, ancora nodi da sciogliere

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Roma, 8 lug. (AdnKronos) – Ci sono ancora alcuni i nodi da sciogliere nel dossier Interconnector, l’elettrodotto tra la Francia e l’Italia. Nodi, questi, che potrebbero rallentare la realizzazione del progetto mentre scadono a fine anno le agevolazioni tariffarie per le società energivore che rischiano così, in mancanza del ‘sostegno virtuale’, di non poter più far fronte alla concorrenza dei propri competitor agevolati da prezzi dell’energia decisamente inferiori.
Secondo quanto apprende l’Adnkronos, infatti, tra i problemi sul tavolo ci sarebbero quelli che riguardano “l’architettuta societaria” del progetto. Ma non solo. Allo stato attuale mancherebbero anche i crediti assicurati dalla banche. Un eventuale ritardo nella realizzazione delle infrastrutture potrebbe quindi mettere in difficoltà le aziende che sono state duramente colpite dalla crisi economica e che hanno la necessità di poter continuare ad ottenere sconti in bolletta per rimanere competitivi.
Il progetto Interconnector, che è stato alla base del Memorandum of Understanding firmato nel 2013 al ministero dello Sviluppo economico tra Terna e alcune federazioni di categoria (Federacciai, Assocarta, Federchimica…) che rappresentano i settori energivori, prevede la realizzazione entro il 2019 di un secondo cavo ‘privato’ che correrà al fianco di quello pubblico tra Piossasco, in Piemonte e Grand’Ile, in Francia. Il costo dell’elettrodotto, lungo 190 chilometro e che sarà realizzato da Terna, è stimato in circa 415 milioni.