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Enzo Brogi: Quando Napolitano venne in Valdarno

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Nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Napolitano lascia il Quirinale, un ricordo del consigliere regionale Enzo Brogi della sua unica visita in Valdarno:

E così è arrivato il giorno in cui Giorgio Napolitano lascia il Quirinale. Talvolta non ho condiviso il suo operare, altre sì e molto convintamente. Sicuramente una presidenza, la più lunga della nostra storia costituzionale, intensa e sofferta, autorevole e presente.

Ho un ricordo oramai lontano, ma nitido dell’incontro che ebbi con il  Presidente Napolitano. Era il 1992, io sindaco di Cavriglia e lui da appena un mese, presiedeva la Camera dei Deputati.
Napolitano, benché pieno di impegni per il nuovo incarico, fu attratto dall’invito di quel giovane Sindaco che gli raccontava di un piccolo grande Comune con una potente storia di minatori e delle loro donne e delle loro lotte per il lavoro, di partigiani e di vittime di orrende stragi nazifasciste.

Napolitano amava l’arte ed era contento di inaugurare quel grande murale del maestro Venturino Venturi, che proprio di quella storia parlava con la sua essenziale e primitiva sensibilità. Eravamo in piena Tangentopoli, e anche allora una marea di arresti colpiva la politica italiana e cresceva la sfiducia nelle Istituzioni.
Di questo parlammo nei discorsi celebrativi, io con lo sguardo emozionato di chi per la prima volta si avvicinava alla cosa pubblica, lui con l’autorevolezza di un padre della nostra Patria.
Fu per tutti noi un momento indimenticabile e l’opera di Venturino è ancora li a ricordarcelo.

Sono certo che anche Napolitano porterà con se un po’ di emozioni di quella giornata.

Naturalmente la sua lezione sarà di aiuto al nuovo Presidente… sul cui profilo io ho un’idea e un gradimento, ma lo terrò per me.