Rho, 21 mag. (AdnKronos) – Dare energia al corpo senza toglierla al pianeta. È il tema attorno al quale si articola la presenza del Gruppo Cremonini a Expo 2015, all’interno del padiglione di Federalimentare. Una partecipazione che punta a presentare al mondo l’eccellenza della filiera bovina integrata e sostenibile come modello per l’espansione internazionale. “Nel nostro spazio – spiega Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inlca, società del gruppo Cremonini – mostriamo i valori che fanno dei nostri prodotti, prodotti di qualità assoluta. E lo facciamo in un modo totalmente nuovo, rivolto al pubblico dei non addetti ai lavori, ma soprattutto dei buyer internazionali che vengono in questo padiglione, l’unico corporate, in cui è possibile esporre e parlare di marchi”. E questo, considerando il massiccio afflusso di pubblico, “assume una valenza particolare”.
Per Scordamaglia, il settore alimentare può essere un importante traino per portare il Paese fuori dalla crisi. Nel 2014, Inalca ha ha realizzato ricavi per 1,49 miliardi di euro, di cui il 50 per cento realizzato all’estero, con 11 impianti produttivi di cui 6 in Italia, 2 in Russia, 2 in Angola e uno in Algeria e 21 piattaforme logistiche di distribuzione basate all’estero, per oltre 500mila tonnellate di carni commercializzate ogni anno, 7.200 referenze di prodotti e 3mila dipendenti.
“Gli ultimi dati – sottolinea Scordamaglia – evidenziano per i consumi interni un giro di boa. Dopo sette anni in cui i consumi alimentari sono crollati di 14 punti percentuali, la caduta si è fermata. Ora bisogna stabilizzare con una serie di iniziative aumentando l’occupazione e non tassando i beni di consumo”. L’appello è rivolto governo, anche se per il manager i segnali sono incoraggianti: “il settore alimentare non è mai stato considerato così centrale e trainante come da questo governo”. (segue)