Home Nazionale Expo: da Barack Obama a Kim Jong-un, i leader assenti

Expo: da Barack Obama a Kim Jong-un, i leader assenti

0

Milano, 31 ott. (AdnKronos) – Da Barack Obama a Kim Jong-un, passando per Claude Juncker e per la casa reale britannica, rimasta al completo a Buckingham Palace. Tra i grandi assenti di Expo ci sono loro: alcuni si sono fatti sostituire da mogie e figlie, come Obama, altri hanno spedito sul sito di Rho emissari e uomini di fiducia, come Juncker che il nove maggio ha fatto inaugurare lo spazio dell’Unione europea sul Cardo dall’alto rappresentante per gli Affari esteri della Ue, Federica Mogherini, e da Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo.
Anche Papa Francesco non è mai stato a Rho, ma da lui sono arrivati diversi messaggi che hanno contribuito all’eredita culturale dell’Esposizione universale. I reali britannici, invece, son rimasti nel loro Regno Unito. In sei mesi, l’unica (fugace) apparizione a Milano è stata quella del principe di Galles, Carlo d’Inghilterra; ma solo in video, in occasione della firma del ‘Milan urban food policy pact’, siglato da oltre cento sindaci del mondo a Palazzo Reale.
Dell’altra grande casa regnante europea, quella spagnola, Filippo, il re, ha declinato, ma la sua consorte ha visitato i padiglioni due volte, prima in tailleur bianco, poi vestita di rosso.
Anche Mathilde del Belgio ha scelto di celebrare il National day belga a Expo, atterrando però sola a Milano, senza il sovrano Filippo. Tra i leader politici europei spicca, come detto, l’assenza di Juncker – pare che al presidente della Commissione non piaccia viaggiare – ma anche tra i capi di governo c’è stata qualche defezione.
Alexis Tsipras, con la Grecia che ha celebrato la sua festa nazionale dopo la riconferma elettorale del premier, ha scelto di far rappresentare Atene dal sottosegretario di Stato per il Turismo, l’economia e lo sviluppo, Elena Kountoura. Viktor Orban, premier ungherese, è tra coloro che hanno disertato l’Esposizione universale.
Andando oltre i confini europei, insieme ad Obama e a Kim Jong-un, si sono sentite le mancanze di Shinzo Abe, leader giapponese, del premir cinese, Xi Jinping, e di Abu Mazen, presidente dell’Autorità nazionale palestinese. Tutti assenti, almeno fino all’ultimo giorno.