Berlino, 23 lug. (AdnKronos/Dpa) – La diocesi di Limburg, in Germania, ha chiesto un risarcimento danni all’ex vescovo ‘spendaccione’ Franz-Peter Tebartz-van Elst, costretto a rassegnare le dimissioni a marzo dello scorso anno dopo lo scandalo delle ‘spese pazze’ per la ristrutturazione della sua residenza privata. Lo riferisce il portavoce della diocesi Stephan Schnelle alla ‘Bild’, piegando che “Manfred Grothe, l’amministratore nominato dal Papa, ha presentato le richieste di risarcimento materiale diverse volte. Ora il Pontefice deve decidere”.
Secondo quanto era emerso, il vescovo aveva speso 31 milioni di euro delle donazioni dei fedeli per ristrutturare la sua residenza ‘abbellita’ da lussuosi dettagli, come infissi in bronzo e una lussuosa vasca idromassaggio da 15mila euro. Era stato anche aspramente criticato per aver mentito sotto giuramento riguardo ad un biglietto aereo di prima classe acquistato per recarsi in India a visitare le baraccopoli. Il vescovo aveva evitato di essere processato per false dichiarazioni patteggiando una pena pecuniaria di 20mila euro.
Nel mese di aprile, la sede vescovile aveva reso noto che la costruzione della residenza ha gravato sulle finanze della, diocesi procurando un danno di 3,9 milioni di euro. La Bild ha riferito che la diocesi ora rivuole quei soldi e per questo sarà intentata una causa legale per determinare se Tebartz-van Elst è responsabile per le perdite subite.