Home Nazionale Governo: mozione Fdi-An su azienda famiglia Renzi, se irregolarità renda soldi

Governo: mozione Fdi-An su azienda famiglia Renzi, se irregolarità renda soldi

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Roma, 21 gen. (AdnKronos) – “In Italia per qualunque imprenditore è impossibile accedere al credito, anche per questo si susseguono drammi familiari e suicidi. E’ dunque lecito chiedersi: è normale che gli italiani paghino i debiti dell’azienda del premier?”. Giorgia Meloni va giù dura e porta in Parlamento il caso Chil, dal nome della società della famiglia del premier Matteo Renzi. Lo fa con una mozione targata Fdi-An in cui si chiede al governo di fare chiarezza, promuovendo opportune iniziative per la contestazione del danno erariale e il recupero delle somme stanziate se le irregolarità emerse venissero confermate.
La vicenda, “poco chiara” rimarca più volte Meloni, è questa. “Nel 2009 – spiega la presidente di Fdi-An – le Chil ottiene un prestito di 437mila euro dal Credito Cooperativo di Pontassieve, un prestito ottenuto senza nessuna ipoteca ma grazie alla garanzia della Fidi Toscana, società partecipata dalla Regione Toscana. All’epoca Renzi era presidente della Provincia. La Chil ottiene il prestito e, un anno dopo, viene divisa in 2 società: la Chil promozione, che resta di proprietà famiglia e assorbe tutta la parte buona dell’azienda, e la Chil post che viene fatta fallire”.
Nel mezzo restano 263mila euro di mutuo insoluto che vanno restituiti alla Bcc di Pontassieve, “e che vengono ripianati con i fondi pubblici, ovvero attraverso la Fidi Toscana. Che, in un secondo momento, si rifa sul fondo ad hoc istituito dal ministero dello Sviluppo ecomomico, il tutto mentre Renzi, nel frattempo, è diventato presidente del Consiglio”. Non è tutto. Meloni rincara la dose denunciando una “serie di irregolarità formali” che avrebbero contraddistinto l’intero iter. “Se confermate – puntualizza – lo Stato dovrebbe riprendersi quei soldi e non far pagare i debiti dell’azienda di famiglia del premier agli italiani”.