Home Nazionale I segreti del giusto investimento in arte domani da ‘Breakfast and finance’

I segreti del giusto investimento in arte domani da ‘Breakfast and finance’

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Roma, 16 set. (AdnKronos) – Gli investimenti in arte è il tema del primo ‘Breakfast and Finance’ successivo alla pausa estiva, che avrà luogo domani a Palazzo Drago, nella sede dello studio legale internazionale Gianni Origoni Grippo, Cappelli & Partners.
Per discuterne il coordinatore di questo appuntamento a porte chiuse riservato ad imprenditori e manager, Vincenzo Marzetti, ha coinvolto relatori di prestigio internazionale come Clarice Pecori Giraldi, head of private sales Emeri di Christies’s (Londra), Guy Jennings, managing director di The Fine arts fund (Londra), Pietro Vallone, finance director della galleria Massimo De Carlo (Milano, Londra).
La riflessione prenderà spunto da alcune delle più recenti rilevazioni che testimoniano un momento di salute del mercato dell’arte. In base a quanto diffuso dal rapporto Tefaf (The european fine arts fair) del 2014, infatti, il mercato internazionale dell’arte e dell’antiquariato ha raggiunto i € 47,4 miliardi nel 2013, vicino al suo record assoluto totale del 2007, registrando un incremento dell’8% sul 2012, nonostante la flessione generale dei mercati per via della crisi.
Non solo, l’arte moderna e quella contemporanea rappresentano il settore più ampio del mercato che è cresciuto dell’11% nel 2013 e rappresenta il 46% del mercato delle aste d’arte in valore; le vendite online d’arte nel 2013 sono state stimate prudenzialmente a più di 2.5 miliardi, pari a circa il 5% del mercato, e si stima possano crescere ad un ritmo di almeno il 25% l’anno.
Questo processo di “financialization” in realtà è una storia non proprio recente se è vero che i più grandi collezionisti sono proprio le banche. Del resto fu proprio Andy Warhol negli anni Settanta a divulgare il concetto di ‘produzione dell’arte’, utilizzando direttamente prodotti commerciali e facendo della serialità una delle basi di un linguaggio nuovo, volto a rendere l’arte un prodotto oltre che una condizione dell’animo.
Alla luce di tali considerazioni nell’incontro di domani si cercherà di capire se è opportuno parlare oggi di ”investimento in arte” con cognizione di causa e quali sono i criteri di selezione che permettono operazioni finanziarie interessanti. E

, non ultimo, quale sia il ruolo dell’Italia nel mercato internazionale.