Home Nazionale Identificato boia dell’Is. Vedova di un ostaggio: “Catturatelo vivo”

Identificato boia dell’Is. Vedova di un ostaggio: “Catturatelo vivo”

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Londra, 27 feb. (AdnKronos) – Terrorismo: stampa Gb, MI5 cercò di reclutare Jihadi John come informatore
Londra, 27 feb. (AdnKronos)
(Ses/AdnKronos)
Mohammed Emwazi, alias Jihadi John, il boia dello Stato Islamico, era nel mirino dell’intelligence britannica dal 2009. E’ quanto emerge oggi dalla stampa britannica, che avanza critiche sul fatto che l’Mi5 non sia riuscito a disinnescare per tempo la minaccia costituita dall’estremista. Secondo quanto riporta infatti il Daily Mail, gli agenti dei servizi cercarono addirittura di contattarlo e reclutarlo come informatore, ma invece Emwazi riuscì a sfuggire completamente alla rete del controllo per unirsi alla jihad. Tanto che a metà del 2013, secondo quanto riporta il Guardian, l’intelligence informò la sua famiglia che era riuscito a raggiungere la Siria.
Nato in Kuwait 26 anni fa, Emwazi si è trasferito con la famiglia a Londra quando aveva sei anni, diventando cittadino britannico e laurendosi in informatica all’università di Westmister. Il primo coinvolgimento con il terrorismo risale al 2007, quando risulta coinvolto in una cellula di Londra ispirata ad al Shabab. Due membri di quel gruppi in seguito rimasero uccisi in un bombardamento di droni Usa in Somalia, mentre Emwazi fu fermato, su richiesta delle autorità britanniche, mentre cercava di entrare in Tanzania.
In quell’occasione, gli agenti di intelligence lo interrogarono cercando appunto di convincerlo a diventare un informatore. E, riporta il Telegraph, i contatti tra Emwazi e i servizi sono stati diversi nel corso degli anni, fino a quando appunto sparisce per unirsi alla jihad.
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“Spero che venga catturato vivo”. E’ quanto ha affermato parlando di ‘Jihadi John’, Dragana Haines, la vedova di David Haines, uno degli ostaggi uccisi dal boia dell’Is che è stato identificato come Mohammed Emwazi. Il fatto che venga catturato vivo “è l’unica soddisfazione morale per le famiglie di tutte le persone che ha assassinato – ha detto alla Bbc la moglie del cooperante britannico ucciso lo scorso settembre – perché se venisse ucciso in azione, quella per lui sarebbe una morte onorevole, e questa è l’ultima cosa che vorrei per uno come lui. Credo che debba essere portato di fronte alla giustizia”.