Home Nazionale Il Papa elogia gli allenatori. Ulivieri-Lotito-Zamparini: “Può essere un grande mister”

Il Papa elogia gli allenatori. Ulivieri-Lotito-Zamparini: “Può essere un grande mister”

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Città del Vaticano, 14 mag. (AdnKronos) – Elogio degli allenatori: Papa Francesco li considera ”importanti per sviluppare nei giovani una personalità matura, armonica e completa” e la loro figura può rivelarsi ”provvidenziale, soprattutto negli anni dell’adolescenza, quando la personalità è alla ricerca di modelli di riferimento e di identificazione e si avverte il bisogno di apprezzamento e stima da parte non solo dei coetanei ma anche degli adulti, quando è più reale il pericolo di smarrirsi nella ricerca di false felicità o dietro cattivi esempi”.
Nel messaggio inviato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, in occasione del seminario internazionale sul tema ‘Allenatori educatori di persone’ organizzato dalla sezione Chiesa e sport del dicastero vaticano, il Papa sottolinea che ”tutti noi, nella vita, abbiamo bisogno di educatori: persone mature, sagge ed equilibrate che ci aiutano a crescere nella famiglia, nello studio, nel lavoro, nella fede; educatori che ci incoraggiano a muovere i primi passi in una nuova attività senza aver paura degli ostacoli e delle sfide da affrontare; che ci spronano a superare momenti di difficoltà; che ci esortano ad avere fiducia in noi stessi e nei nostri compagni; che ci sono accanto sia nei momenti di delusione e smarrimento sia in quelli di gioia e di successo”.
Il Papa spiega che in questa categoria rientra anche ”l’allenatore sportivo che ha una grande responsabilità in quanto ha il privilegio di passare molte ore alla settimana con i giovani e di avere grande influenza su di loro con la sua personalità e il suo comportamento: l’influenza di un allenatore, per i giovani, dipende più da ciò che egli è come persona e da come vive che non da quello che dice”. Allora, avverte Francesco, ”è importante che un allenatore sia esempio di integrità, di coerenza, di giudizio giusto, di imparzialità, ma anche di gioia di vivere, di pazienza, di capacità di stima e di benevolenza verso tutti”.
Il Papa invita a ”non assolutizzare nessuna delle nostre attività, compresa quella sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, per avere il giusto distacco e la saggezza per relativizzare sia le sconfitte che i successi, superando la tentazione della rivalità troppo accesa e della aggressività”.
In tal senso, osserva Francesco, ”l’allenatore può dare un contributo assai prezioso per creare un clima di solidarietà e di inclusione, anche nei confronti di giovani emarginati e a rischio di deriva sociale. Se ha equilibrio umano e spirituale, saprà anche preservare i valori autentici dello sport, e la sua natura fondamentale di gioco e di attività socializzante, impedendo che esso si snaturi sotto la spinta di tanti interessi, soprattutto economici, oggi sempre più invadenti”.
Dunque, per il Papa ”l’allenatore può essere un valido formatore dei giovani, accanto ai genitori, agli insegnanti, ai sacerdoti, ai catechisti. Ma ogni buon formatore deve ricevere una sua solida formazione. E’ necessario -ammonisce Francesco- formare i formatori”.
Immediate le reazioni del mondo del calcio alle parole del Papa, raccolte dall’AdnKronos. “Se il Papa vuole, gli mando la tessera dell’associazione allenatori. Per noi sarebbe un onore, un sogno”, è l’offerta di Renzo Ulivieri
, presidente dell’Aiac, l’associazione italiana degli allenatori di calcio.
Per Claudio Lotito, presidente della Lazio, “bisogna saper scegliere l’allenatore giusto, che deve insegnare non solo il calcio ma la vita. Non basta che sia tecnicamente valido e che il suo stipendio sia economicamente compatibile con i conti finanziari, ma deve essere soprattutto una persona esemplare, di specchiata moralità e onestà; insomma, un uomo a 360 gradi”.
E Maurizio Zamparini, patron del Palermo e una fama di presidente ‘mangia-allenatori’, si spinge ancora più in là: “Sono pronto ad assumerlo come allenatore, anche domani mattina”. Ma poi, che fa: lo caccia? “No, no, lui è il migliore di tutti, non ci sono dubbi! Resta a vita! Il Papa vede giustamente negli allenatori dei ‘maestri’ sia di sport che di vita. Dopo di che, ci sono i buoni maestri e i cattivi maestri e questi ultimi – non si smentisce il presidente – vanno cacciati, per il bene della società, della squadra e dei singoli calciatori”.