Home Nazionale Il vino in cartone può non piacere, ma è più sostenibile

Il vino in cartone può non piacere, ma è più sostenibile

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Roma, 24 set. – (AdnKronos) – Nell’immaginario e nell’abitudine degli italiani il vino di qualità si accompagna al vetro e non al cartone. Forza della tradizione non fondata su una verità unica, dato che altri sistemi di imballaggio preserverebbero meglio il prodotto. Il sistema ‘bag in box’ ne è un esempio: molto popolare all’estero dove il vino si consuma a bicchiere, conserva il liquido dentro una sacca di plastica all’interno di una scatola di cartone da cui spillare come fosse una piccola botte. La capienza media è 5 litri e limita il contatto tra vino e aria più di quanto non faccia la bottiglia.
Il cartone è molto meno pesante del vetro, il ché lo rende perfetto per il trasporto, soprattutto a lungo raggio. Ma dato che gli italiani alla tradizione non sanno rinunciare, esistono soluzioni di trasporto delle bottiglie in vetro in cartone e ultraleggere.
“Come consorzio siamo stati contattati dalle associazioni di produzione del vino perché la filiera si sta spostando sempre più verso la sostenibilità – spiega ad AdnKronos Eliana Farotto, responsabile della ricerca e sviluppo in Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) – per la vendita all’estero l’imballaggio assume grande importanza. Da una parte deve lasciare integra la bottiglia e la qualità, dall’altra ottimizzare il trasporto”.
A fare la differenza sono il materiale e la forma del packaging, innovati per diventare sempre più leggeri ed eco-friendly; gli imballaggi per il trasporto – per una o più bottiglie – possono inoltre diventare “un’appendice” dell’etichetta, dove scrivere informazioni aggiuntive sulle caratteristiche del prodotto e sul territorio di provenienza, ma soprattutto la storia della sostenibilità del vino.
“Alcuni vini vengono venduti in scatole di legno, molto preziose ma pesanti da trasportare – aggiunge Farotto – le scatole di cartone non possono esserne sostitutive, ma sono alternative leggere e riciclabili. L’imballaggio diventa veicolo di un nuovo modo di intendere la filiera del vino, il più possibile sostenibile”.