(AdnKronos) – Accolta anche, rileva Legambiente, “la richiesta che il ministro dell’ambiente presenti alle Camere una relazione sull’attuazione dell’Aia e sulle risultanze dei controlli ambientali effettuati, ma con cadenza semestrale invece che trimestrale come da noi proposto”. Infine, il Programma per la bonifica dell’area di Taranto, sottolinea Legambiente, “deve essere contenuto nel Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che andrà sottoscritto entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, così da fissare un termine ravvicinato per la predisposizione del Programma delle bonifiche”.
Purtroppo, osserva Legambiente, “il decreto manca ancora di indicazioni tese a migliorare la protezione ambientale e sanitaria e non ci sarà nessun incremento di monitoraggi e controlli: non ci sarà la Valutazione del Danno Sanitario per lo Stabilimento Ilva prodotta da Arpa Puglia utilizzando criteri metodologici più protettivi per la salute dei cittadini, né l’obbligo che il Piano Ambientale venga attuato dal Commissario straordinario secondo le scadenze intermedie in esso stabilite, né la comunicazione entro 30 giorni delle scadenze degli interventi che il Piano Ambientale rinvia a data successiva alla adozione del piano industriale (che continua a non esistere)”.
Legambiente, conclude, “aveva chiesto che il Commissario comunicasse entro 30 giorni la proposta di riesame del piano di monitoraggio e di controllo presente nell’Aia così come previsto dal Decreto di emanazione del Piano Ambientale (Dpcm 14 marzo 2014, articolo 2 comma 7), ma nessuna di queste richieste è stata accolta, lasciando così totale discrezionalità al Commissario e senza alcun obbligo di rendere subito esigibile l’aggiornamento del piano di monitoraggio e controllo previsto dall’Aia. Inoltre, non si è inserito nel decreto il potenziamento degli organici di Arpa Puglia necessario a potenziare l’attività di monitoraggio e controllo”.