(AdnKronos) – Potrà il modello Research & Education essere un ‘apripista’ per lo sviluppo dell’identità digitale anche in altri settori partendo dalle scuole e dai beni culturali fino ad arrivare ai servizi per il cittadino? Quali sono le buone pratiche, le politiche e le tecnologie che ci garantiscono la sicurezza e la privacy nell’accesso? Quali gli strumenti per certificare la veridicità e la titolarità del collegamento tra utente digitale e persona reale?
Questi i principali interrogativi che si affronteranno nell’appuntamento annuale organizzato dalla Federazione Idem con esperti del settore, ricercatori, scuole e istituzioni. Il Convegno sarà aperto, domani alle ore 14.30, dagli interventi di Vincenzo Zara, Rettore dell’università del Salento, Giovanni Aloisio, delegato ai servizi onformatici dell’Università del Salento, Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione tecnologica, politiche comunitarie, politiche giovanili, politiche per il lavoro e formazione professionale e Federico Ruggieri, direttore del Consortium Garr.
Si discuterà con esperti e ricercatori delle opportunità per archivi, biblioteche e beni culturali date dall’identità digitale unica. Si parlerà dell’integrazione con i servizi e le risorse del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo con gli interventi di: Sara Di Giorgio, dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (Iccu), Costantino Landino, dell’Istituto centrale per gli archivi (Icar) e Andrea De Tommasi, della Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma. Nella giornata conclusiva del 15 maggio sarà dato ampio spazio al dibattito con i protagonisti del mondo della scuola.