Milano, 12 giu. (AdnKronos) – L’industria italiana guarda al Messico come a un’opportunità con volumi di investimento in crescita: già nel 2014 gli Ide italiani (investimenti diretti estero) ammontavano a 368,4 milioni di dollari. Tra gli attori più attivi Pirelli, Enel, Eni, Finmeccanica, Intesa, Techint, Mossi&Ghisolfi, Elica, Ferrero, Buzzi Unicem e Sace. E’ quanto emerge dal rapporto Nomisma, PwC e Ispi che verrà discusso oggi a Milano nell’ambito del Business Council Italia-Messico (presieduto da Marco Tronchetti Provera) cui partecipa il premier Matteo Renzi.
Il Messico, si legge nello studio, è uno dei mercati più promettenti per l’Italia (secondo fornitore europeo dopo la Germania e nono partner commerciale al mondo) e costituisce tanto un hub produttivo, quanto una destinazione per l’export (da solo il Messico rappresenta il 40% dell’export totale verso l’America Latina). Crescono distretti industriali di rilevanza internazionale che richiedono apparecchiature, macchinari e servizi su cui l’industria italiana detiene diversi vantaggi comparati; cresce anche la domanda di beni di consumo, rispetto ai quali i prodotti italiani godono di un appeal ancora molto forte.
Il Messico vanta il primo posto come produttore mondiale di argento e di ortofrutta, è il sesto produttore mondiale di petrolio e dodicesimo esportatore: per i prossimi cinque anni si prevede non solo una classe media e un reddito pro-capite in crescita, ma anche una forza lavoro giovane e mediamente ben preparata. Nel complesso, gli Ide si sono attestati nel 2014 a 22 miliardi e 568 milioni di dollari, mentre il commercio estero totale ha raggiunto i 797,5 miliardi di dollari.