Home Nazionale L.stabilità: Assobiomedica, no nuovi tagli sanità, Governo investa

L.stabilità: Assobiomedica, no nuovi tagli sanità, Governo investa

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Roma, 30 gen. (AdnKronos Salute) – “Se verranno introdotti nuovi tagli alla sanità sarà difficile garantire servizi e prestazioni ai cittadini, tantomeno di qualità. La sostenibilità del sistema salute è già a rischio per effetto delle spending review degli anni passati. Oggi la sanità avrebbe bisogno di uno slancio e il Patto per la Salute è un buon punto di partenza per ricominciare a investire nel servizio sanitario. Si continua invece a impoverire un sistema che costituzionalmente dovrebbe garantire a tutti il diritto alla tutela della salute, sanzionando di fatto la retrocessione in serie B dei nostri cittadini rispetto a quelli europei”. Questo il commento di Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica, sull’ipotesi di nuovi tagli alla sanità.
“Con il Patto per la Salute – dichiara Rimondi – Governo e Regioni hanno finalmente compreso che la sanità è un investimento per il Paese. Con i tagli si rischia invece di impoverire il nostro Ssn e disperdere un potenziale, anziché puntare sui servizi, sull’ammodernamento del Ssn e sull’industria della salute. La stessa filiera della salute, che produce innovazione tecnologica, attira nuovi investitori e punta sulla ricerca, andrebbe valorizzata. Finora invece abbiamo registrato un calo della domanda interna del 3% solo dal pubblico e un aumento dell’export del 2,8%, a conferma che l’industria del settore è riconosciuta anche e soprattutto fuori dal nostro Paese”.
“Se si vuole riformare questo Paese e valorizzarlo anche agli occhi degli investitori esteri – conclude Rimondi – si dovrebbe avviare una politica industriale che riconosca il valore delle nuove tecnologie e della ricerca, anche dei dispositivi medici e diagnostici in vitro. Il nostro settore è così pieno d’innovazione che a Mirandola molte aziende, anche a capitale estero, hanno reinvestito e mantenuto la produzione, nonostante il terremoto del 2012. Sarebbe un peccato non puntare anche su queste leve per rilanciare il Paese”.