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Lavoro: Nappi, sfidare sindacati su flessibilità regole

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Roma, 15 mar. (AdnKronos) – “L’Italia resta un Paese ancora ingessato, stretto tra norme inutili e riforme senza contenuto. Ad esempio sono quarant’anni che togliamo i diritti. Dallo statuto dei lavoratori in poi abbiamo reso sempre piu’ flessibile il contratto, ma questo non serve. Pensare che la decontribuzione serva a far ripartire l’occupazione stabilmente significa ignorare, ad esempio, che dal 1990 una legge elimina per tre anni i contributi per le assunzioni al Sud e questo non ha risolto nulla. Invece, occorrono politiche industriali, un Paese che metta insieme le politiche del lavoro e quelle dello sviluppo”. Lo afferma l’assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi.
“Non e’ sufficiente -aggiunge- rendere crescenti le tutele ma bisogna spostare l’asse totale delle politiche del lavoro: dall’idea di una nuova forma di contratto individuale di lavoro solo per questo capace di far assumere da parte delle imprese a un confronto serio che punti sulla contrattazione collettiva, aziendale e territoriale, per riscrivere le regole dell’organizzazione del lavoro. Abbiamo regole collettive che sono ingessate e che lo saranno sempre di piu’ se continua il contrasto tra governo e sindacati. Quest’ultimi si arroccheranno a difesa dell’unico spazio che hanno, che e’ quello della contrattazione collettiva. E questo non ci aiuta. Sfidiamo il sindacato sulla flessibilita’ delle regole del lavoro”.