Home Nazionale Le stime, 2 mila specie ‘da tavola’ e 2 mld di persone che già le gustano ‘Need’, l’esposizione che in 19 progetti invita a riflettere sul futuro

Le stime, 2 mila specie ‘da tavola’ e 2 mld di persone che già le gustano ‘Need’, l’esposizione che in 19 progetti invita a riflettere sul futuro

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Milano, 15 apr. (AdnKronos Salute) – Grilli nel bicchiere al Fuori Salone di Milano. Grilli in purezza oppure alla vaniglia, al cacao o alla mandorla tostata. Sono 4 i gusti dei ‘Critter Bitters’, cocktail agli insetti progettati dalle designer Julia Plevin e Lucy Knops, in mostra alla Milano Design Week 2015 in corso nel capoluogo lombardo. Non sono da bere, almeno per ora, ma solo da guardare per riflettere: ecologici, abbondanti e nutrienti, gli insetti commestibili saranno il cibo del futuro? Le innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie cambieranno la nostra dieta? Fino a che punto? Domande che aspettano una risposta, insieme ai ‘cibi-choc’ che attendono un lasciapassare all’Expo al via il 1 maggio. Alcuni hanno ottenuto una deroga all’ingresso o al consumo nel perimetro dell’Esposizione Universale di Rho-Pero, altri sono ancora all’esame delle autorità sanitarie.
Intanto al Fuori Salone è tempo di provocazioni. Per l’occasione, la service design company Logotel ha infatti organizzato la mostra-evento ‘Need, when design empowers human potential’, aperta fino a domenica 19 aprile in via Ventura 15 a Milano Lambrate. Plevin e Knops sono partite dalla considerazione che le persone sono più aperte e desiderose di sperimentare e innovare attraverso l’alcol. E’ nato così Critter Bitters, uno dei 19 progetti realizzati da designer italiani e internazionali che Logotel ha riunito in ‘Need’. “Un percorso di esplorazione dei ‘bisogni’ – spiegano i promotori – Uno sguardo non convenzionale sul futuro, che mette al centro della scena il design come strumento per riscrivere e riprogettare le necessità individuali e collettive. Tra queste il tema cruciale di nutrire il pianeta”, leitmotiv di Expo 2015.
Need dedica alle alternative alimentari 3 dei 19 progetti ‘in vetrina’. Se con Critter Bitters, Plevin e Knops hanno trovato un modo per introdurre gli insetti nella cultura americana, con ‘Èntomo’ Lara Hanlon punta a incoraggiare le persone a scoprirli come gustosa alternativa nutrizionale alle carni più tradizionali. Attraverso un progetto grafico che applica il food design agli insetti, la designer intende proporre “uno stile di vita più intelligente e socialmente sostenibile”.
Il terzo progetto sul tema nutrizione è ‘Bioplastic Fantastic’ di Johanna Schmeer, che studiando nuovi tipi di prodotti e interazioni frutto dell’innovazione bio e nanotecnologia ha creato 7 “dispositivi biologici” in grado di produrre tutti gli elementi necessari all’essere umano per sopravvivere (proteine, grassi, acqua, fibre, zuccheri, vitamine e minerali) semplicemente esponendosi alla luce, attraverso la fotosintesi artificiale. I dispositivi sono stati progettati come parte di uno spazio domestico influenzato biologicamente e somigliano a macchine o laboratori.
Ma gli insetti arriveranno mai sulle nostre tavole? Già l’anno scorso – evidenziano i promotori di Need – al Salone del gusto e terra madre di Torino Irad Santacruz Arciniega, cuoco messicano e fiduciario della condotta Slow Food Tlaxcalam, ha mostrato al pubblico larve, uova e insetti che in Messico finiscono normalmente nel piatto. E l’abitudine di mangiare insetti è frequente in molti Paesi tra Africa, America Latina e Asia. Si stima che nel mondo 2 miliardi di persone già si nutrano di insetti, e si calcolano quasi 2 mila specie commestibili.
Il bisogno di considerare l”esercito che striscia o vola’ una valida alternativa alimentare per il futuro sostenibile del pianeta è stata anche al centro del rapporto 2013 della Fao. Secondo l’agenzia Onu per l’alimentazione e l’agricoltura, nel 2030 dovranno essere nutriti più di 9 miliardi di abitanti della Terra, oltre ai miliardi di animali che la popolano. Considerando che fenomeni come l’inquinamento di acque e di terreni causato dalla produzione intensiva di bestiame, o la deforestazione provocata dal pascolo eccessivo, contribuiranno ai cambiamenti climatici e ad altre conseguenze a rischio ambientale, uno dei modi per affrontare il problema della sicurezza alimentare e dei mangimi potrebbe passare dall’allevamento di insetti. “Nutrienti – garantiscono gli addetti ai lavori – e con alti contenuti di proteine, grassi e minerali”.