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Lombardia: reddito d’autonomia, presentato un ricorso di Asgi e Avvocati per niente

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(AdnKronos) – Milano, 23 dic.
“Il progetto sperimentale approvato l’8 ottobre 2015 dalla giunta regionale lombarda contiene previsioni discriminatorie per i cittadini stranieri nelle delibere riguardanti il ‘bonus bebè’ e i contributi per il pagamento degli affitti”. Lo affermano Asgi e Apn che hanno depositato il 22 dicembre al Tribunale di Milano un ricorso contro la Regione Lombardia, dopo aver atteso invano riscontro alla lettera inviata lo scorso 21 ottobre in cui venivano segnalati alla giunta regionale i profili di illegittimità delle delibere.
Innanzitutto le associazioni denunciano la previsione di un requisito di residenza quinquennale in Lombardia per l’attribuzione del cosiddetto ‘bonus bebè’ (800 europer ogni nuovo nato dall’8 ottobre 2015 al 31 dicembre 2015) in contrasto con la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo che vieta differenze di trattamento dei minori in relazione alla condizione dei genitori, ivi compresa la condizione di migrante interno o esterno. Sul punto, Asgi e Apn ricordano inoltre nel ricorso che l’aver previsto tale requisito per entrambi i genitori rappresenta una disposizione volta evidentemente a escludere proprio gli stranieri, per i quali il soggiorno nel nostro paese comincia spesso in momenti diversi per i due genitori “con uno che apre la strada dell’esperienza migratoria e l’altro che segue – normalmente a distanza di anni – con ricongiungimento familiare”.
Risulta discriminatoria anche la previsione per i soli stranieri di un requisito di attività lavorativa (escludendo così proprio le persone più bisognose) e di un requisito di lungo-residenza per l’accesso al ‘Fondo regionale affitti’ un contributo alle famiglie in condizioni particolarmente disagiate per il pagamento del canone di affitto. “Ad oggi sono almeno 5 le sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato incostituzionali leggi regionali che prevedevano requisiti differenziati tra italiani e stranieri per l’accesso a prestazioni assistenziali, ivi comprese quelle di sostegno alla locazione dichiarano gli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri, firmatari del ricorso – e dunque appare sorprendente che la Giunta li riproponga in un provvedimento amministrativo”.