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Mef, -6,5% nuove partite Iva ad agosto, è effetto Jobs act

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Roma, 12 ott. (Labitalia) – Nel mese di agosto sono state aperte 16.265 nuove partite Iva, con una flessione del 6,5% su base annua. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulle partite Iva pubblicati dal Mef, secondo il quale “sembra consolidarsi la tendenza degli effetti derivanti dalle nuove forme contrattuali introdotte dal ‘jobs act’, accompagnate dagli incentivi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, che sembrano aver continuato a favorire la costituzione di rapporti di lavoro dipendente rispetto a rapporti di lavoro autonomo con partita Iva”. La distribuzione per natura giuridica delle nuove partite Iva mostra che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 77,2%, le società di capitali al 17,5%, le società di persone circa 4%, il resto all’1,2%. Rispetto ad agosto 2014, si rilevano decisi decrementi di aperture: società di persone -19,4%, società di capitali -11,1%; calo più contenuto, invece, per le persone fisiche (- 4,7%).
Circa il 42% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro ed il 36,1% al Sud e nelle Isole: i pochi aumenti sono localizzati in Provincia di Trento (+11,9%), Abruzzo (+6,4%) e Sardegna (+3,8%); invece le flessioni più consistenti in Basilicata (-22,4%), Lazio (-12,2%) e Toscana (-11,5%).
Quanto al settore produttivo, il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva (25,3% del totale), attività professionali (11,4%) e agricoltura (10,4%). Tra i settori principali si osserva un aumento di aperture nell’istruzione (+11,7%), sanità (+2,1%) e le attività immobiliari (+1,8%); in calo invece trasporti (-18%), edilizia (-13,3%) e servizi d’informazione (-12,2%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62,7% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 47,6% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 34,1% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno tutte le classi di età accusano cali di aperture, principalmente la più giovane (-6,8%).