Roma, 25 feb. (AdnKronos) – I romani fanno bene a sfottere i jihadisti dello Stato Islamico i cui ranghi sono composti da molti “sfigati”. Dopo il Washington Post, anche il New York Times, attraverso la penna dell’editorialista Thomas Friedman dà conto ai lettori Usa dei tweet goliardici con i quali gli italiani (in gran parte si presume cittadini della Capitale) hanno risposto alla minaccia dell’Is di “conquistare Roma”, accompagnata dall’hashtag #We_Are_Coming_O_Rome (stiamo arrivando a Roma).
Dopo una carrellata di alcuni dei tweet più divertenti, da, “attenti al Raccordo: c’è troppo traffico e rimarrete imbottigliati”, a “non prendete il treno, è sempre in ritardo”, Friedman ricorda che “gli atteggiamenti feroci del’Is non sono uno scherzo”. Eppure, “la presa in giro da parte degli italiani è alquanto appropriata”.
Mentre si dibatte sul rapporto tra Stato Islamico e Islam, sottolinea l’editorialista del Nyt, “abbiamo dimenticato una semplice verità riguardo a molte delle persone che sono attratte da gruppi di questo tipo”. Si tratta di “sfigati, disadattati, giovani in cerca di avventura che non hanno mai avuto potere, un lavoro o una ragazza e si sono uniti all’Is per ottenere tutte e tre le cose”. Sono loro a ingrossare le fila dei cosiddetti ‘foreign fighter’, una delle principali componenti del gruppo jihadista. Per questo, “se l’Is comincia a perdere e non sarà più in grado di offrire lavoro, potere e sesso, il gruppo inizierà a ridimensionarsi”.