Palermo, 9 gen. (AdnKronos) – “Ad Eurojust ci eravamo già occupati dei foreign fighters, abbiamo anche tenuto delle riunioni, su iniziativa dei vari paesi interessati. Per un contrasto serio al fenomeno servono iniziative più incisive, che consistono nel controllo e nello scambio di informazioni che, purtroppo, non tutti gli Stati fanno adeguatamente. Qui non è più una questione di ‘Lupi solitari’, ma di una cosa organizzata, seppure in piccole cellule”. Lo ha detto il Procuratore capo di Palermo Franco Lo Voi, che fino a pochi giorni fa ha ricoperto l’incarico di rappresentante italiano di Eurojust, l’organismo internazionale che coordina le indagini giudiziarie sul suolo dell’Unione europea.
“E’ indispensabile la messa in comune delle informazioni, lo scambio continuo delle informazioni è fondamentale – dice ancora Lo Voi – I sistemi ci sono, ci sono i rapporti diretti tra le varie forze di polizia e di intelligence, c’è Europol. C’è un coordinatore europeo antiterrorismo, che è un belga. Insomma, è indispensabile perché se non si mettono insieme le informazioni, non c’è nulla da coordinare. Il presupposto del coordinamento è lo scambio di informazioni. E trattandosi di fenomeni la cui successione comincia a essere sempre più ravvicinata, ciascun paese deve svolgere il proprio ruolo e anche le istituzioni devono svolgere il proprio ruolo”.