(Adnkronos/Labitalia) – E adesso i pastori sono sul piede di guerra. “Stiamo verificando con un legale -spiega Marcelli- la situazione per denunciare le campagne di disinformazione condotta da varie associazioni”.
E anche la novità dell’etichettatura per la carne d’agnello lascia il sorriso a metà ai pastori. “E’ una notizia positiva, certo -conclude Marcelli- ma che presenta molte ombre. Nella grande distribuzione, ad esempio, la tracciabilità viene identificata con l’ultimo luogo di lavorazione dell’animale, che potrebbe essere quindi essere stato macellato in Italia ma allevato in Romania. Dunque noi chiediamo che invece sia certificato e trasparente il luogo di allevamento. E con le nuove tecnologie oggi è possibile farlo”.