(AdnKronos) – L’attuale andamento del prezzo del greggio, infatti, penalizza gli Stati Uniti dove si registra un “crollo degli investimenti nel settore petrolifero che ha come conseguenza un calo globale degli investimenti e della produzione industriale a causa del peso del settore petrolifero e delle industrie legate al settore nell’economia”.
Tra i paesi a trarre profitto della situazione ci sono i paesi dell’Ocse, in particolare quelli dell’area dell’euro e il Giappone, dove “il supplemento di reddito reale dovuto al calo del prezzo del petrolio è circa il 2% del pil nonostante il deprezzamento dell’euro e dello yen rispetto al dollaro”. I grandi beneficiari sono quindi i grandi paesi emergenti come Cina, India, Corea e Turchia il cui peso dell’energia nelle importazioni è molto importante.
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