Milano, 13 feb. (AdnKronos) – La variazione del Pil nell’intero 2014 è pari a -0,4%, “in linea con la nostra stima. L’anno lascia anche una eredità negativa (di entità comunque non drammatica: -0,1%) al 2015. In ogni caso, a nostro avviso il quarto trimestre 2014 segna la fine della recessione, e l’andamento dei dati recenti conferma che l’economia è pronta per il ritorno alla crescita già nel trimestre in corso”. Così Paolo Mameli, senior economist Della Direzione centrale studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, commenta i dati Istat relativi al Pil del quarto trimestre 2014.
La parte finale del 2014 “dovrebbe rappresentare la fine della lunga fase recessiva, visto che l’attività economica si è stabilizzata, in attesa di tornare a espandersi nel trimestre in corso”, secondo l’esperto che sottolinea come pur non essendo ancora noto il dettaglio delle componenti, la flessione congiunturale “è il risultato di un andamento negativo del valore aggiunto nell’industria (in senso lato, ovvero comprensiva di energia e costruzioni) e nell’agricoltura, e positivo nei servizi”.
La domanda domestica “ha contribuito negativamente, per via soprattutto, a nostro avviso, della flessione degli investimenti (appesantiti dalla perdurante recessione nelle costruzioni), mentre dovrebbe essere proseguita la modesta crescita dei consumi. Un contributo positivo viceversa è venuto dal commercio con l’estero, grazie verosimilmente – conclude Mameli – alla ripresa dell’export favorita dal cambio debole”.