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Presentato in Camera di Commercio il Rapporto Excelsior 2015

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Presentati in Camera di Commercio di Arezzo dal Presidente della Camera di Commercio di Arezzo, Andrea Sereni, dal Segretario Generale Dott. Giuseppe Salvini e da Isabella Bietolini, Responsabile Ufficio Studi, i dati aggiornati, riferiti al territorio provinciale, del Sistema informativo Excelsior che offre informazioni sulla domanda di lavoro e sulle figure professionali richieste dalle imprese.

Il Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese aretine dei settori industria e servizi nell’anno 2015 giunto alla sua diciannovesima edizione è promosso dal sistema camerale in accordo con il Ministero del Lavoro ed è inserito nel Programma Statistico Nazionale.

 

Nel corso del 2015 nella nostra provincia è prevista una variazione negativa dell’occupazione. Il “saldo” occupazionale atteso è infatti pari a – 520 unità, in miglioramento comunque rispetto alle – 590 di un anno prima. Il saldo atteso   è la sintesi tra 4.590 “entrate” di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, e 5.110 “uscite” (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi).

Distinguendo tra le diverse modalità contrattuali, il saldo occupazionale dovrebbe essere negativo e attestarsi attorno a -920 unità per le assunzioni dirette programmate dalle imprese Positivi invece il contributo per i lavoratori interinali (+120) e per le collaborazioni a progetto ( +190 unità). Anche per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA il numero dei contratti attivati dovrebbe essere superiore a quello dei contratti in scadenza, da cui deriva un saldo positivo di 90 unità.

“Mai come in questo momento –evidenzia il Presidente della Camera di Commercio Andrea Sereni – è importante conoscere le dinamiche evolutive dell’occupazione sia per poter fornire elementi utili all’impostazione di politiche di sostegno e stimolo che per offrire un quadro più chiaro per coloro che si stanno affacciando nel mondo del lavoro riguardo le figure professionali di cui le imprese hanno maggior necessità. Ed il Rapporto Excelsior che presentiamo questa mattina è in grado di assolvere efficacemente a tali compiti. Quest’anno poi , ai tradizionali spunti di analisi se ne aggiunge un altro costituito dalla misurazione dell’impatto del Jobs Act sulla domanda di lavoro. Premesso che l’indagine 2015 è stata in parte avviata quando la disciplina non era ancora operativa e che è difficile scindere l’effetto del Jobs Act dall’evoluzione che la domanda di lavoro ha avuto dalla lieve ripresa economica in atto, il Rapporto Excelsior 2015 ha cercato di quantificate tale l’efficacia della nuova legislazione sul lavoro con con alcuni quesiti aggiuntivi dai quali è emerso che circa un quarto delle imprese italiane ha trovato nelle nuove norme un valido motivo per programmare assunzioni con contratto a tutele crescenti.”

 “Conseguentemente – prosegue Sereni – è stato stimato che, a livello nazionale, il Jobs Act abbia generato 54.500 assunzioni (che rappresentano il 22% dell’incremento annuale delle assunzioni ed il 6% delle entrate totali) in più rispetto ad una situazione a legislazione invariata. Ma la novità sta sopratutto nel fatto che la nuova legge ha operato una redistribuzione delle tipologie contrattuali molto marcata. Se nel corso degli ultimi anni si era sempre più affermata la scelta da parte delle aziende di forme di lavoro flessibili ed in particolare a termine, nel 2015 si ha una inversione di tendenza: cresce di oltre sette punti percentuali la quota dei contratti a tempo indeterminato (dal 22,4% al 29,7%) mentre diminuiscono quelle dei contratti a tempo determinato (dal 66,8% al 64,2%), dei contratti di apprendistato (dall’8,3% al 5%) e di quelli a chiamata (dal 2,2% all’1,1%). Purtroppo, l’ncremento complessivo delle assunzioni non è sufficiente a modificare il quadro di fondo: crescono le entrate di personale alle dipendenze ma crescono anche, seppure in misura minore, le uscite per cui il saldo occupazionale migliora ma rimane sempre negativo.”

 Le assunzioni previste per il 2015 – commenta il Segretario gnerale della Camera di Commercio di Arezzo, Dott. Giuseppe Salvini – saranno costituite da circa 1.140 assunzioni “stabili” (ossia a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato), circa 2.150 assunzioni a tempo determinato (o altre modalità a termine, quali i contratti a chiamata) e 1.300 contratti atipici (somministrazione, collaborazioni a progetto e altri contratti di lavoro indipendente). Rispetto allo scorso anno è cresciuta sensibilmente la quota delle assunzioni stabili, (dal 23% al 25%) è aumentata anche quella dei contratti atipici (dal 24% al 28%) ed è è diminuita in maniera evidente quella delle assunzioni “a termine” (dal 53% al 47%). Per quanto riguarda il lavoro dipendente, a livello settoriale sia l’industria che i servizi presentano saldi negativi: la prima perde 680 unità lavorative (-1 ,9%) mentre i secondi sono un po’ meno penalizzati (-250 unità in meno, -0,8%). Uno sguardo più approfondito all’interno dei macro settori permette però di osservare che nel manifatturiero, pur in presenza di generalizzati saldi negativi, è nelle costruzioni che si concentra la gran parte dell’emorragia di posti di lavoro dipendente: quasi il sessanta per cento delle perdite (400 unità) matura nell’edilizia che anche in termini percentuali accusa un pesante flessione del 7,9%.”

  “Sempre più ridotta – continua Salvini – la percentuale delle assunzioni che le aziende reputano di difficile reperimento: quest’anno rappresentano infatti solo il 9,3% delle assunzioni complessive di personale dipendente. Solo per dare un’idea di quanto sia cambiata la prospettiva dall’inizio della crisi basta semplicemente ricordare che nell’anno 2007 tale quota rappresentava oltre un terzo delle assunzioni (34,2%): la crisi ha inciso quindi pesantemente sulle dinamiche del mercato del lavoro aumentando sia la presenza di figure professionali in cerca di occupazione che la loro disponibilità ad accettare gli impieghi proposti dalle aziende.Guardando più in dettaglio alle professioni richieste dalle imprese provinciali, si rileva che il 58% delle assunzioni programmate è concentrata su sei sole figure. Scorrendo la graduatoria si trovano le professioni qualificate nelle attività ricettive e della ristorazione, cioè cuochi, camerieri, baristi e professioni simili (580 unità), le professioni qualificate nelle attività commerciali, tipicamente commessi e personale di vendita (420 unità), le professioni non qualificate nel commercio e nei servizi (340 unità, le professioni tecniche in attività organizzative, amministrative, finanziarie e commerciali   190 unità), gli operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e addetti al montaggio (180 unità), gli artigiani e operai specializzati dell’ industria estrattiva, edilizia e manutenzione edifici (180 unità).”o

 Delle 3.290 assunzioni stabili e a tempo determinato programmate nel 2015 in provincia di Arezzo – conclude il Segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo – 300 saranno rivolte a laureati, 1.470 a diplomati della scuola secondaria superiore, 510 a persone in possesso della qualifica professionale e 1.010 riguarderanno figure per le quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica. I laureati e i diplomati nel loro insieme detengono quindi il 54% delle assunzioni programmate nella provincia per il 2015, quota superiore di 6 punti alla media regionale e di 5 a quella nazionale. Da evidenziare infine come le imprese che operano sui mercati esteri siano caratterizzate da risultati migliori della media nella maggior parte degli indicatori dell’indagine Excelsior. Infatti le le imprese esportatrici sono il 13,4% del totale e contribuiscono molto più della altre alla attivazione di posti di lavoro: il 26% di esse prevede infatti di assumere contro il 13,6% di quelle che non esprotano. Esse richiedono figure professionali mediamente di livello più elevato sia in termini di istruzione che di esperienza professionale.”