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Prima festa Provinciale della liberazione al Camping Falterona di Stia

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Prima festa Provinciale della liberazione al Camping Falterona di Stia
25 aprile

Presentato questa mattina in Provincia il ricco calendario di iniziative coordinato dall’associazione culturale Karemaski

Dodici associazioni, coordinate dall’Associazione Culturale Karemaski, e le Istituzioni del territorio lanciano la prima Festa provinciale della Liberazione, in programma sabato 25 aprile al Camping Falterona a Papiano di Stia. L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel palazzo della Provincia da Lapo Gialluca, dell’Associazione Karemaski e dal Presidente della Provincia Roberto Vasai.

“L’idea alla base di questo evento – ha spiegato Lapo Gialluca – è nata la scorsa estate durante una chiacchierata fra amici al camping Falterona. Quella che ci siamo trovati a condividere è stata l’esigenza di vedere sul nostro territorio un’iniziativa che attualizzasse il dibattito sulla Resistenza, uscendo dalla retorica celebrativa e ponendo al centro i valori della Lotta di Liberazione italiana. Per questo abbiamo deciso di riunire alcune delle associazioni del territorio e provare a organizzare quella che nel giro di qualche mese è diventata la Festa provinciale della Liberazione”. Sarà una giornata densa di appuntamenti quella che si svolgerà al camping Falterona, che comincerà per i più mattinieri alle 9.30 con la “Camminata Resistente” verso la Madonna di Montalto, dove Luca Grisolini, di Anpi Casentino, e il Professor Simone Duranti, dell’Università degli Studi di Siena, sfruttando la posizione panoramica illustreranno i luoghi della Resistenza in Casentino.

“Un percorso semplice e adatto a tutte le età – ha proseguito Lapo Gialluca – mentre per chi invece più che le gambe e il cervello vuole solo far lavorare quest’ultimo, alle 10.30, presso l’area multimediale del Camping, si svolgerà il dibattito ‘Resistenza, Resistenze’, una riflessione a più voci sulla memoria della Lotta di Liberazione nell’Italia di oggi. Ci sarà poi un collegamento skype con la Festa della Liberazione di Vicchio, che ha ospitato negli ultimi anni molti aretini e ci ha fatto capire come anche in piccole realtà possano nascere grandi eventi. Subito dopo avrà inizio il pranzo popolare per il quale, con nostra sorpresa, sono arrivate circa 150 prenotazioni in due giorni e che quindi ha già fatto registrare il tutto esaurito. Dopo pranzo, verso le 16.00, un breve saluto delle autorità farà da introduzione al concerto dei Wu Ming Contingent, formazione costituita da Wu Ming 2 e Wu Ming 5 del collettivo di scrittori Wu Ming e da Yu Guerra e Cesare Ferioli”. Nell’area della Festa sarà presente una zona multimediale con la proiezione di “Oggi, un giorno del ‘44”, lungometraggio a cura della Banca della Memoria, servizio CRED dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, e la mostra fotografica “E io ero Sandokan – Sguardi Partigiani” di Lorenzo Nasi.

“Ci tengo a precisare – ha sottolineato ancora Lapo Gialluca – che l’intera organizzazione della festa ricade sulle spalle di volontari, che hanno deciso di dedicare il loro tempo e il loro sudore per la riuscita dell’iniziativa. Si tratta allo staff del Camping Falterona e dell’Associazione Culturale Karemaski, di ANPI Casentino, ANPI Arezzo, ARCI Arezzo, Arcigay Arezzo ‘Chimera Arcobaleno’, Associazione culturale ‘Pepe Mujica’, Associazione culturale ‘Milgram’ (Torino), Massimo Comun Denominatore, Teatro della Lana, Casentino Love Affair, senza dimenticare il prezioso aiuto del Comitato Feste di Papiano. Mi preme anche dire che tutta questa densa giornata di iniziative non sarebbe stata possibile senza il fondamentale supporto degli enti locali.

Un ringraziamento sentito va quindi al Presidente Vasai e a tutto lo staff della Provincia di Arezzo, che ha permesso di coordinare le attività con gli altri soggetti istituzionali, al Sindaco del comune di Pratovecchio Stia, alla Regione Toscana, all’unione dei Comuni Montani del Casentino, al Comune di Arezzo, al Comune di Capolona e all’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Voglio concludere con un citazione che vuole essere il punto di partenza per le riflessioni che affronteremo durante la festa. Queste frasi furono pronunciate dal partigiano Giorgio Marincola, dopo essere stato catturato dai tedeschi, a Radio Baita, strumento di propaganda sotto il controllo delle SS, nel Gennaio del 1945. Invece di denigrare la Resistenza, come gli era stato ordinato, disse: Sento la patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica. La patria non è identificabile con dittature simili a quella fascista. Patria significa libertà e giustizia per i Popoli del Mondo. Per questo combatto gli oppressori”.