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Vannetti: “Niente ripresa se non si riapre il credito alle imprese e non cala la pressione fiscale”

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Vannetti: “Niente ripresa se non si riapre il credito  alle imprese e non cala la pressione fiscale”

“La ripresina economica in atto, se pure ci fosse, è del tutto inadeguata e non lascia prospettive per la Pmi aretine: non si può vivere solo export e di alcune pur positive eccellenze. Occorre promuovere una ripresa vera del mercato interno, nei settori decisivi, e per fare questo occorre agire su due aspetti fondamentali: accesso al credito e pressione fiscale”. Sono parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, che spiega come “non ci può essere una ripresa vera senza una ripresa altrettanto vera del flusso dei finanziamenti alle imprese, in particolare alle artigiane e alle Pmi, e senza un alleggerimento del peso delle tasse sulle imprese”.

Qualche dato: il presidente di Confartigianato fa rilevare che, nell’ultimo anno i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti del 4,2%. Le più colpite dal razionamento del credito sono le imprese artigiane che in un anno hanno visto diminuire del 5,7% lo stock di finanziamenti.

Per migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle piccole imprese, Vannetti, oltre a richiamare “il sistema bancario ad un maggiore impegno nell’erogazione dei finanziamenti agli imprenditori”, sottolinea “la necessità di rilanciare il ruolo dei Consorzi Fidi” che in questi 5 anni di crisi hanno prestato garanzie con grande impegno.

“Confidiamo – spiega ancora il presidente di Confartigianato Arezzo – che vengano recepite le proposte sollecitate da Confartigianato per sostenere un rapido ritorno della banche al loro ruolo naturale, per ora portato avanti per la gran parte solo da quelle del territorio: dare credito alle imprese”.

Altro gravissimo problema quello del gravare del fisco: dopo il lieve calo dovuto agli sgravi tributari e contributivi concessi nel 2015, la pressione fiscale sale ora di 0,4 punti percentuali, passando al 43,2 per cento nel 2015, e raggiungerà il 43,6 nel 2016 e nel 2017, nuovo punto di massimo dal 1995. Sono dati dell’Ufficio parlamentare di bilancio, contenuti nel Rapporto politica di bilancio 2015.

“Tutto questo – conclude Vannetti – non è più tollerabile, occorre uno sforzo comune di politica e mondo imprenditoriale per trovare le chiavi in grado di riaprire il flusso del credito e diminuire il peso del fisco, per promuovere una vera ripresa non episodica e settoriale, ma legata ad un rilancio vero del mercato interno e dei consumi”.