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Ricerca: scoperta nel cervello proteina che attiva lo stimolo della sete

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Roma, 4 nov. (AdnKronos Salute) – Scoperta nel cervello una proteina che attiva lo stimolo della sete. Un gruppo di scienziati americani della McGill University e della Duke University ha individuato la struttura di una proteina chiave all’interno del cervello umano, che si occupa di idratazione del corpo e che allo stesso tempo controlla anche la sua temperatura. I risultati, descritti su ‘Cell Reports’, potrebbero avere importanti risvolti clinici: questa proteina rappresenta un obiettivo per lo sviluppo di trattamenti e test diagnostici per molti problemi di salute, connessi proprio con lo squilibrio di fluidi corporei.
“Abbiamo trovato quella che pensiamo sia la prima proteina che potrebbe permettere al cervello di monitorare la temperatura fisiologica – ha detto Charles Bourque, ricercatore della McGill University, come riporta ‘In a Bottle’ (www.inabottle.it) illustrando la ricerca – ed è importante perché questa proteina contribuisce a farci capire come il cervello rileva il calore e attiva lo stimolo della sete”. La proteina regola un flusso di ioni attraverso la membrana cellulare, che svolgono un ruolo cruciale nel bilanciare fluidi corporei. Alti livelli di sodio possono provocare la ritenzione dei liquidi, con una serie di problematiche per la salute. Ebbene, la proteina può aiutare a prevenire questo tipo di problemi.
La scoperta nasce da un lavoro precedente, svolto dal team di Bourque nel proprio laboratorio, presso il Montreal General Hospital. Alcuni studi hanno dimostrato qualche hanno fa che un gene chiamato TRPV1 svolgeva un ruolo essenziale nel rilevamento di bilanciamento dei fluidi nel corpo. Recentemente gli stessi ricercatori hanno scoperto che lo stesso gene è coinvolto nella rilevazione della temperatura corporea. Tuttavia, il tipo di proteina prodotta dal gene TRPV1 era ancora sconosciuta.
“La collaborazione con il gruppo di Bourque ha portato all’identificazione di un lungo canale ionico che si attiva durante la disidratazione – ha spiegato Wolfgang Liedtke, professore della Duke University – mettendo in funzione i neuroni nella parte del cervello chiamata ipotalamo, che indica al corpo di agire, al fine di mantenere l’equilibrio fluido”.