Roma, 2 feb. (AdnKronos) – Ad Arcore tirano un sospiro di sollievo quando, in mattinata, arriva la notizia dello ‘sconto’ di 45 giorni. Grazie alla ‘liberazione anticipata’ concessa dal giudice di sorveglianza di Milano, Silvio Berlusconi potrà terminare l’affidamento in prova ai servizi sociali a Cesano Boscone l’8 marzo prossimo, anziché il 23 aprile, e questo aiuta il morale. In casa Forza Italia, intatti, si respira sempre un clima da resa dei conti tra ‘filorenziani’ e ‘cerchio magico’ per come è andata a finire la partita sul Colle. Anche oggi ci sono state scintille tra Mariarosaria Rossi e Denis Verdini e i ‘fittiani’ rilanciano sull’azzeramento del partito. Il leader di Fi vuol contare ancora e non farà saltare il Nazareno sulle riforme, che però va certamente ‘rivisto’. L’invito, recapitatogli dal cerimoniale del Quirinale, a partecipare domani alla cerimonia di insediamento di Sergio Mattarella, è un segnale distensivo, ma non basta.
Non sono rassicuranti, infatti, le parole di Matteo Renzi (”Sulle riforme andiamo avanti comunque”) e i fedelissimi azzurri avvertono il segretario Dem: ”Il premier ha scelto di mettersi nelle mani della sua minoranza, ne prendiamo atto, ma d’ora in poi faremo le barricate su tutto”. Berlusconi sa che non si può fidare di nessuno, ma non sarà lui a strappare sull’Italicum, perché per Fi è fondamentale restare seduto al tavolo delle trattative sulle riforme ed avere un ruolo privilegiato con i renziani.
Servono, però, da parte del Largo del Nazareno, dei segnali concreti di apertura. Ad Arcore, in particolare, si guarda con grande attenzione alla data del 20 febbraio, quando il governo dovrà decidere sulla norma del 3% del decreto fiscale. Renzi e il ministro Maria Elena Boschi assicurano che si tratta non di una ‘norma salva-Cav’ ma nell’interesse di tutti i cittadini e questo a palazzo Grazioli viene considerato un fatto positivo.