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Russia: Finco (Confindustria Padova), sulle sanzioni cambiare rotta

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Padova, 12 giu. (AdnKronos) – Embargo commerciale, mini-rublo e crisi russa sono costati alle aziende venete 181 milioni di euro nel 2014 (70 milioni a Padova). A tanto ammonta il calo delle esportazioni regionali verso Mosca, da 1.831 a 1.650 milioni di euro (-9,9%), concentrato nei settori alimentare, meccanica, legno-arredo, sistema moda e che ha interrotto una fase di crescita a due cifre (+20,2% nel 2011-2013). E il 2015 potrebbe accentuare la caduta: nei primi tre mesi il valore dell’export veneto verso Mosca si riduce di 127 milioni rispetto allo stesso periodo del 2014: da 389,3 a 262,3 milioni di euro (-32,6%). Picco negativo a Padova dove l’export nel primo trimestre si dimezza, da 81,7 a 41,2 milioni di euro (-49,6%). Effetto delle sanzioni incrociate e più in generale della crisi economica che ha colpito il gigante russo.
“Le sanzioni incrociate tra Russia ed Europa hanno determinato un quadro di incertezza e precarietà per gli operatori, con forti ripercussioni su ordini e investimenti e che rischia di compromettere la nostra posizione competitiva in un’area strategica, non solo per le nostre imprese, ma per il contributo indispensabile che può fornire alle grandi sfide globali economiche e di sicurezza. Non è compito nostro addentrarci in delicate scelte geopolitiche, ma servono atti di responsabilità reciproca nell’attuazione degli accordi internazionali e in una soluzione politica che non solo eviti l’inasprimento delle sanzioni ma le tolga”, afferma all’Adnkronos il presidente di Confindustria Padova, Massimo Finco dopo il vertice bilaterale Italia-Russia.