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Salute: la proposta, calorie obbligatorie in etichetta per i drink alcolici

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Roma, 29 apr. (AdnKronos Salute) – Vino, birra, drink e cocktail ‘nel mirino’: non c’è alcun motivo per cui le calorie presenti negli alcolici dovrebbero essere trattate in modo diverso rispetto a quelle degli alimenti. Ne è convinta un’illustre esperta britannica, che dalle pagine del ‘Bmj’ lancia la proposta shock: rendere obbligatorio sulle etichette di tutte le bevande alcoliche il conteggio delle calorie. Una misura che dovrebbe essere estesa ai menù dei ristoranti. Secondo Fiona Sim, presidente della Royal Society for Public Health (GB), anche gli alcolici contribuiscono all’epidemia di obesità, e la legge “dovrebbe obbligare i menu dei ristoranti e i produttori” degli alcolici “a rendere esplicito il contenuto energetico, oltre a quello alcolico”.
Dal 2011, ricorda Sim, i cibi confezionati nell’Unione europea sono stati oggetto di una regolamentazione che richiede un’etichettatura completa, con tutti gli ingredienti e le informazioni nutrizionali, tra cui anche il contenuto energetico, insomma le calorie. Ma le bevande che contengono più dell’1,2% di alcol in volume sono esenti, e i consumatori non sanno quante calorie ci siano nei loro drink preferiti. Un report della Commissione europea prendeva in considerazione le esclusioni da questa normativa, compresa l’etichettatura delle bevande alcoliche, ma il testo “è ormai parecchi mesi di ritardo, e non è stata annunciata la data di pubblicazione”.
Tra gli adulti che bevono, si stima che il 10% dell’apporto calorico giornaliero derivi dall’alcol, scrive Sim. Eppure un recente sondaggio ha rilevato che l’80% dei 2.117 adulti intervistati non conosce il contenuto calorico di alcune bevande comuni, e la maggior parte è completamente all’oscuro del fatto che l’alcol contribuisce al totale delle calorie consumate ogni giorno. “La maggior parte delle donne, per esempio, non si rende conto che due bicchieri di vino grandi, che contengono 370 calorie, comprendono quasi un quinto del loro apporto energetico giornaliero raccomandato, oltre a superare il limite giornaliero raccomandato di unità di alcol”, spiega l’esperta. (segue)
Molti intervistati, aggiunge Sim, si sono detti a favore di un’etichettatura delle calorie sulle bevande alcoliche. E qualcosa si sta muovendo. Alcuni produttori di alcolici hanno già iniziato a introdurre l’etichettatura nutrizionale, cosa che suggerisce come non ci sia uno svantaggio commerciale, dice Sim. Ma le informazioni fornite ai consumatori devono essere “accurate, evidenti e significative”, raccomanda l’esperta.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha dato mandato di specificare le calorie sulle bevande alcoliche a partire da dicembre 2015, nelle catene di ristoranti americani con 20 o più punti vendita, scrive Sim. Da questa parte dell’Atlantico, invece, il Public Health (Alcohol) Bill 2015, se approvato, renderà l’Irlanda il primo paese Ue ad affrontare la questione dell’etichettatura delle calorie per le bevande alcoliche.
Infine, dice l’esperta, “noi nella pratica clinica chiediamo regolarmente ai pazienti peso, abitudini alimentari ed esercizio fisico nel contesto della prevenzione primaria o secondaria, ma quanti di noi abitualmente chiedono quante calorie assumono con l’alcol? E’ ora di iniziare”, conclude.