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Sanità: bovini trattati con anabolizzanti, controlli ministero

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Roma, 29 apr. (AdnKronos Salute) – In merito al servizio sui bovini destinati al consumo umano trattati illegalmente con anabolizzanti, andato in onda nell’ultima puntata di ‘Report’, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato mandato di intervenire per verificare quanto denunciato dalla trasmissione televisiva di Rai Tre e di effettuare controlli ancora più stringenti in materia di sicurezza alimentare. Lo affermano in una nota diffusa ieri sera Silvio Borrello, direttore generale Sanità animale e Farmaci veterinari, e Giuseppe Ruocco, direttore generale Igiene, Sicurezza degli alimenti e Nutrizione, sottolineando come “l’impegno del ministero della Salute nel tutelare i consumatori si manifesta attraverso la continua attenzione lungo tutta la filiera produttiva, secondo il principio ‘dal campo alla tavola’”. 
“Quanto rappresentato dal servizio giornalistico propone una violazione dei protocolli e delle norme messe in campo. Violazione possibile, come mostrato in immagini e intercettazioni, solo per l’associazione tra un allevatore che pensa di potere ottenere il massimo del profitto in danno del consumatore e un veterinario corrotto per sua stessa ammissione”, affermano Borrello e Ruocco. “Il veterinario non può essere in alcun modo rappresentativo degli oltre 5.100 veterinari pubblici che giornalmente svolgono le funzioni di controllo in modo rigoroso. D’altra parte – prosegue la nota – nello stesso servizio è emerso in modo chiaro il terrore da parte di questi soggetti di fronte agli imminenti controlli in arrivo nell’allevamento”.
“Nel solo 2014 sono stati analizzati 19.162 campioni bovini e sono state rilevate 13 non conformità per sostanze anabolizzanti e vietate. Quando sosteniamo che i nostri controlli sono i più frequenti e i più stringenti in Europa, lo affermiamo secondo statistiche precise – spiegano Borrello e Ruocco – In Italia abbiamo analizzato nel 2014 l’84% in più di campioni bovini rispetto a quanto previsto dalla normativa comunitaria. E contrariamente a quanto è stato affermato, si precisa infine che nel Piano nazionale residui i beta-agonisti vengono ricercati anche nella matrice ‘pelo'”.
“L’attività ufficiale lungo tutta la filiera – si legge ancora nella nota del ministero – si avvale anche dell’opera dei carabinieri del Nas che nel 2014, nel solo settore delle carni e allevamenti, hanno effettuato 4.450 controlli, 761 sanzioni penali e 1.749 sanzioni amministrative per un totale di 1.889.025 di euro, mentre i sequestri ammontano per l’anno 2014 a 143.738.398 euro. Nel settore dei farmaci veterinari i controlli effettuati dal Nas sono stati 211, con 114 sanzioni penali e 71 amministrative, mentre nel settore latte e derivati i controlli sono stati 2047 con 434 sanzioni penali e 671 amministrative, e sequestri per un valore di 45.461.400 di euro”.
“Particolare attenzione viene posta da anni al contrasto dell’utilizzo illecito di promotori di crescita come le sostanze ormonali o antiormonali nelle aziende zootecniche – proseguono gli esperti – Il nostro Paese è stato il primo in Europa a dotarsi di una legislazione rigorosa sull’uso di sostanze a effetto anabolizzante negli allevamenti, cercando anche di aggiornare i sistemi di controllo per combattere le nuove tecniche di trattamento degli animali”.
“Oggi – conclude la nota – oltre al Piano nazionale per la ricerca dei residui previsto dalla normativa europea, il ministero ha sostenuto anche altri approcci di indagine, da associare a quella chimica, per integrare i dati disponibili ed ottenere ulteriori elementi complementari di informazione. Infatti, dal 2008 viene effettuato un piano di monitoraggio che prevede l’utilizzo del test istologico per evidenziare eventuali trattamenti non consentiti. Questo test viene effettuato nonostante non sia stato riconosciuto a livello comunitario come prova di trattamento illecito. Si tratta di un potente deterrente, dal momento che in caso di sospetto vengono successivamente effettuate ulteriori indagini presso le aziende di provenienza degli animali, con il blocco della movimentazione dei bovini, il prelievo di campioni ufficiali da sottoporre a controlli chimico-fisici e l’intensificazione delle attività di farmacosorveglianza”.