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Sanità: violenza su medici a Napoli, senza cartellino contro ritorsioni

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Roma, 30 giu. (AdnKronos Salute) – “I miei medici? Sono costretti a girare senza cartellino identificativo per evitare ritorsioni”. Così Ernesto Esposito, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, racconta la realtà che si vive in alcuni ospedali napoletani di frontiera. Strutture come il San Giovanni Bosco o il Loreto Mare, note per le continue aggressioni ai medici di pronto soccorso. Elementi emersi nel corso della conferenza stampa di ieri all’Ordine dei medici di Napoli, organizzata dare il via all’iniziativa ‘Stop alla violenza sui camici bianchi’, slogan stampato sulle ‘pettorine antiproiettile’ distribuite ai medici di pronto soccorso e agli operatori del 118.
“Nelle aggressioni agli operatori sanitari, medici o infermieri – ha detto il presidente dell’Ordine provinciale, Silvestro Scotti – quello che più mi preoccupa oggi, a parte l’atto inaccettabile di violenza, è il pensiero del cittadino che osserva chi aggredisce. Bisogna riuscire a comunicare che non si può solidarizzare con chi aggredisce un camice bianco. Perché il medico è il garante del diritto costituzionale alla salute. La sua difesa è compito anche della società civile”.
Al fianco dei medici anche il Cardinale Sepe, che ha manifestato il suo personale sostegno con una lettera inviata al presidente Scotti.