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Sanremo, melodia e amore protagonisti sul palco dell’Ariston

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Milano, 23 gen. (AdnKronos) – Melodia e amore sono il comune denominatore della sessantacinquesima edizione del Festival, con alcune incursioni nel rap e nel blues e un tocco di trasgressione che ormai a Sanremo non può mancare. Tra le venti canzoni in gara, ricorrenti sono i riferimenti al cielo, alle nuvole e al mondo senza dimenticare inferno e paradiso, Padreterno e Dio. Ad un primo ascolto dei 20 brani in gara, Marco Masini e Irene Grandi sembrano quelli che, per diverse ragioni, potrebbero toccare di più il cuore dei telespettatori.
Se Marco Masini con ‘Che giorno è’ lancia un appello alla sua lei a “vivere e rialzarsi. Vivere e ricominciare come la prima volta” chiedendole “che giorno è se ti accontenti di te e resti ancorata a tutti i desideri” Irene Grandi con ‘Un vento senza nome’, racconta di una figura femminile che se ne è andata e non è più tornata “non ti sei fermata, con il vento sei volata via dal quello che non è giusto e sei stata di parola. Questo vento non avrà padrone e non avrà governo. Questo vento senza amore attraverserà l’inverno”.
Di sicuro impatto emotivo anche il pezzo di Gianluca Grignani ‘Sogni infranti’ dove “l’amore è un fiore che nasce, non conosce inverno” ma “in questo caos che diventa inferno io se fossi Dio avrei un sentimento come gli altri uomini o santi ingannati dai sogni infranti”.