(AdnKronos) – Si tratta di finanziamenti cui concorrono una pluralità di fonti dai fondi europei al decreto del fare, da vecchie leggi a delibere del Cipe. Come poi ha spiegato il ministro Delrio, l’azione della task force nelle Regioni interessate non si è limitata soltanto a monitorare la situazione ma anche a intervenire per sbloccare le criticità. Il follow up ha avuto esito positivo nel 27% dei casi. Compito della task force, infatti, è quella di affiancare gli enti attuatori e di presidiare gli interventi finanziati fino al loro completamento nei tempi previsti e fino alla piena fruibilità da parte degli utenti. Oltre all’allargamento dell’azione della task force, in Basilicata, Puglia, Lazio e Lombardia, si punta anche al ricorso a mutui Bei. Un altro strumento per costruire anche nuovi edifici.
“Il lavoro svolto – ha detto – ha consentito di sbloccare numerosi interventi bloccati non per mancanza di finanziamenti ma per progettualità e problemi amministrativi. Le task force vanno sui territori, parlano con gli enti locali e chiedono perchè un intervento non è ancora cantierato o perchè è fermo a metà. Un progetto non può stare fermo per 14 mesi nel cassetto”.
“La scuola è una nostra priorità”, ha evidenziato Delrio riaffermando la necessità di compiere un “salto di qualità” perché di sono “alcune situazioni pessime”. “Ci sono le condizioni per realizzare un piano di messa in sicurezza di edifici scolastici. Ora ci sono quattro nuove Regioni che entrano nel programma. Vogliamo realizzare quello che il Paese di merita e cioè scuole belle e sicure. Siamo il ministero dei cantieri – ha aggiunto – e l’inerzia va superata. Per questo serve una disciplina amministrativa e tener sempre presente che gli azionisti di riferimento sono gli studenti e le famiglie, che giudicano. Le responsasbilità vanno messe in luce e non c’è legge che può supplire al senso del dovere”.