Home Nazionale Si dipinge la faccia di nero per beneficenza, polemica sul ministro degli Esteri del Belgio

Si dipinge la faccia di nero per beneficenza, polemica sul ministro degli Esteri del Belgio

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Bruxelles, 23 mar. (AdnKronos) – Gaffe razziale per il ministro degli Esteri del Belgio. Dopo aver sfilato la scorsa settimana per le strade di Bruxelles con il volto dipinto di nero, partecipando alla parata di un’organizzazione di beneficenza chiamata ‘Les Noirauds’ (‘I neri’), le foto di Didier Reynders in versione ‘blackface’ hanno scatenato molte critiche.
Il capo della diplomazia di Bruxelles ha infatti twittato due immagini dell’evento e, in pochi giorni, è scoppiata la polemica. Il Media Director per l’Europa di ‘Human Rights Watch’, Andrew Stroehlein, via Twitter ha definito “imbarazzante” la scelta del ministro, parlando di posizione “insostenibile” visto che “sicuramente, dopo ciò, alcune controparti estere si rifiuteranno di incontrarlo”.
Peter Bouckaert, direttore per le emergenze dell’ong che difende i diritti umani, ha rivolto una domanda via social network a Reynders: “Indosserebbe la faccia dipinta di nero ai prossimi incontri con i leader africani? Si vergogni”.

Ancora più dura la scrittrice nigeriana Chika Unigwe che, affermando che “nulla è cambiato dai tempi di Leopoldo” (in riferimento al periodo coloniale del Belgio quando, nel 1885, il re Leopoldo II decise di annettere il Congo), ha scritto su Twitter: “Pur sapendo che ha offeso qualcuno, #Reynders ha ancora le foto #blackface sul suo sito. Praticamente ci sta facendo il dito medio”.

Jozef De Witte, direttore del Centro per la lotta alla discriminazione e le pari opportunità del Belgio, ha difeso il ministro degli Esteri Reynders, definendo “esagerate” le reazioni internazionali. I media locali non avevano dato risalto alla vicenda che invece, dopo un servizio andato in onda su France2, si è trasformata in un caso di cui si sono occupate le principali testate della stampa mondiale, accendendo una riflessione circa il divario culturale che esiste tra esponenti governativi e comunità di immigrati.

‘Les Noirauds’ fanno parte del folklore di Bruxelles da quasi 140 anni. In origine, si trattava di una raccolta fondi organizzata dalla borghesia della città che, per conservare l’anonimato, si vestiva con la mise indossata dalle personalità africane e si dipingeva il volto di nero. Tradizione conservata negli anni, con una finalità diversa: oggi i partecipanti entrano in bar e ristoranti per raccogliere fondi a favore dei bambini.