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Sicilia: allarme Ance, dal 2007 appalti giù del 71%

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Palermo, 30 gen. (Adnkronos) – “In Sicilia la paralisi del mercato delle opere pubbliche ha portato la crisi del settore al punto più basso della parabola”. A lanciare l’allarme è Ance Sicilia. Secondo i dati dell’Osservatorio dell’associazione di costruttori sui bandi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, nel 2014 sono state poste in gara opere per un importo di appena 356,4 milioni di euro, pari a -3,58% rispetto al 2013 e a -71,93% rispetto al 2007, anno di inizio della crisi.
E l’andamento del 2014, come osservano i costruttori edili siciliani, sarebbe stato peggiore se non fossero intervenute cinque gare di un certo rilievo, per un totale di 62,8 milioni di euro, di cui quattro riguardano la realizzazione delle nuove discariche con fondi nazionali della gestione commissariale dell’emergenza rifiuti in Sicilia. “Urge l’immediata approvazione della riforma della legge regionale sugli appalti – ha detto il presidente di Ance Sicilia Salvo Ferlito – Una riforma, a costo zero per il bilancio della Regione, che recepisca i correttivi contro i ribassi anomali che sono stati individuati e condivisi dalla Consulta regionale delle costruzioni”.
“Le poche gare bandite – spiega Ferlito – vengono aggiudicate con ribassi che ormai si attestano al 36-37% e va ancora peggio nelle gare di progettazione. L’attuale sistema normativo crea una corsa al ribasso d’asta verso un’unica direzione: una spinta alla formazione di cordate e la tentazione di turbative pur di conquistare il contratto”. “La questione – conclude – non riguarda solo il settore edile, che ha già perso 100mila posti di lavoro, ma tutti i siciliani che vivono i disagi di eterne incompiute e della mancanza di lavoro. Va subito approvata la riforma degli appalti perché chi non lo farà si assumerà le conseguenze del collasso dell’economia siciliana e del suo impatto su una collettività ormai allo stremo”.