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Sindacati, via libera a ipotesi rinnovo contratto settore gas-acqua

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Roma, 14 lug. (Labitalia) – Gli esecutivi unitari di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, riuniti oggi a Roma, hanno dato il “via libera” all’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto del settore gas-acqua (oltre 48.000 i lavoratori interessati, dipendenti da 600 imprese circa) in scadenza il 31 dicembre 2015. Ora l’ultima parola spetta alle assemblee dei lavoratori, in maniera tale da consentire l’avvio delle trattative – presumibilmente a settembre, subito dopo l’Assemblea dei quadri e delegati per il varo definitivo – con Confindustria-Energia, Anfida, Assogas, Anigas, Federestrattiva (tutte aderenti a Confindustria) e Utilitalia, alle quali sono già state inoltrate le lettere di disdetta. E’ quanto si legge in una nota.
E’ di 128 euro la richiesta di aumento salariale dei sindacati per il triennio 2016 – 2018, “una richiesta coerente -dicono- con la situazione economica attuale, che deve garantire la difesa del potere di acquisto attraverso l’incremento dei minimi, il miglioramento del welfare contrattuale e delle prestazioni lavorative”. In questo rinnovo contrattuale dovrà essere obiettivo prioritario che l’attuale perimetro dei contratti gas-acqua e energia/petrolio dovrà essere consolidato e inscindibile.
Sui diritti di partecipazione, Filctem, Femca, Uiltec chiedono alle imprese di favorire processi di democrazia economica valorizzando la partecipazione incisiva dei lavoratori alle scelte dell’impresa: a questo proposito propongono di istituire nei protocolli di relazione nelle aziende di pubblica utilità – e questa è una novità – un Consiglio di partecipazione di indirizzo e controllo, costituito pariteticamente dai Comuni soci e dai sindacati al fine di formulare pareri vincolanti sulla relazione previsionale programmatica, bilancio sociale e deliberare, tramite un confronto preventivo, osservazioni e proposte su piani industriali e strategie, budget previsionali e bilanci consuntivi.
Sul fronte ‘caldo’ dell’occupazione, attenzione particolare, spiegano i sindacati, “dovrà essere prestata alle opportunità di lavoro rivolte ai giovani attraverso progetti e percorsi definiti in alternanza studio-lavoro, in stretto rapporto con la scuola e l’università. Sul tema dei diritti, occorre confermare il sistema vigente di tutele previste dal contratto in materia di progressività e proporzionalità delle sanzioni disciplinari. Relativamente poi alle procedure di licenziamento collettivo, vanno garantiti a tutti i nuovi assunti le disposizioni previste agli art. 4, 5 e 24 della legge 223/1991, oltre alla richiesta di due giorni in più di permesso retribuito nel congedo per paternità e permessi ulteriori in caso di ricovero del neonato (retribuiti al 30% fino ad un massimo di trenta giorni) e per patologie oncologiche”.
Sugli appalti i sindacati chiedono con forza di non “terziarizzare più quelle attività che devono garantire la sicurezza dei cittadini, dei lavoratori e degli impianti. Inoltre chiedono che a livello aziendale siano definiti appositi accordi che precisino le attività esclusive, quelle distintive e le attività appaltabili, rifuggendo – in questo caso – dal metodo unico del “massimo ribasso”. Infine sul welfare contrattuale, oltre a richiedere un aumento del contributo a carico dell’azienda per il Fondo integrativo pensionistico, i sindacati avanzano l’idea di unificare i Fondi pensionistici (attualmente due, “Fopen”, “Pegaso”, n.d.r.)”.
Alla luce poi dell’avvio delle gare per l’assegnazione della gestione per la distribuzione del servizio del gas a rete (Atem), è necessario – secondo i sindacati – riprendere il confronto con i ministeri competenti per determinare la certezza della previdenza per i lavoratori del settore attraverso il superamento della legge istitutiva del ‘Fondo Gas’ e il mantenimento dei trattamenti previdenziali in seno all’Inpdap. Inoltre è decisivo definire un avviso comune delle parti di applicazione delle norme di salvaguardia occupazionale per i lavoratori interessati.