Home Attualità Socio-sanitario: svolta importante per il Casentino e Bibbiena

Socio-sanitario: svolta importante per il Casentino e Bibbiena

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Il nuovo anno ha portato un’altra svolta fondamentale nel dialogo tra le amministrazioni casentinesi grazie soprattutto ad una politica che, come ha detto il Sindaco Daniele Bernardini “si è riappropriata del suo ruolo ed ha incominciato a gestire e non a farsi gestire dalle strutture e sovrastrutture”. Ciò che dà sostanza a questa svolta è l’approvazione, in sede di Consiglio, di una delibera condivisa da ogni parte politica ad eccezione dei Cinque Stelle ( delibera che è stata portata anche nel Consiglio dell’Unione dei Comuni) in cui si sancisce che l’ambito socio-sanitario in Casentino, sarà gestito in modo unitario e comprensoriale attraverso una convenzione sottoscritta tra Usl, Comune di Bibbiena, Unione e Comune di Pratvecchio-Stia. Questo mezzo servirà anche a amministrare tutti i fondi regionali e statali compreso quello per la non –autosufficienza, che fino ad oggi erano gestiti solo dall’Unione dei Comuni.

Il sociale puro rimarrà, per il Comune di Bibbiena, in gestione distinta “Questo al contrario di quello che ha capito il gruppo PD in Consiglio, che si è dimostrato ancora una volta più attento al gioco delle parti che ai problemi delle famiglie dei diversamente abili”, commenta il Sindaco Bernardini.

Per quanto concerne, in particolare, i tre centri diurni ( Tangram di Rassina, Pesciolino Rosso di Pratovecchio e l’Isola che non c’è di Bibbiena) verranno messi in rete così che gli utenti non saranno, come è accaduto fino ad oggi, divisi in base alla residenza ossia all’appartenenza ad un comune piuttosto che ad un altro, ma in base alle problematiche. Questa nuova organizzazione in particolare, seguirà le linee guida definite in uno studio comparato realizzato dalla Cooperativa Koinè. In base a questo studio, inoltre, i tre centri non solo saranno messi in rete, ma apriranno anche ad un percorso di residenzialità. La grande svolta, su questo ambito, sta nel fatto che – come ha commentato lo stesso sindaco Bernardini: “ si offriranno maggiori opportunità a famiglie ed utenti, non solo in termini di servizi, ma anche di posti disponibili e ad un prezzo pro capite inferiore”. La disabilità in Casentino – continua il sindaco Bernardini – fino ad oggi è stata gestita in modo diciamo parziale; fino ad ora abbiamo dato risposte a 40 persone, mentre il fenomeno nella nostra valle è almeno dieci volte superiore e diversificato. Con la nuova gestione in rete tramite convenzione delle strutture, saremo in grado di venire incontro alle esigenze di molte famiglie finora escluse. C’è poi l’aspetto economico che non è secondario: fino a questo punto e tramite la gestione della ex Comunità Montana, ogni utente costava 27 mila euro al nostro comune, una cifra tre volte superiore a quella media in Toscana, questo dati alla mano. Con la messa in rete ed un’organizzazione migliore, la cifra sarà di 20 mila euro”.

Risparmio, migliore organizzazione e risposte certe e adeguate per un numero decisamente più alto di utenti. Questi, in sintesi, i risultati della svolta sul sociale e sanitario in Casentino.

Il sindaco commenta: “Quando le situazioni cambiano, dobbiamo avere il coraggio e la lungimiranza di assecondare il cambiamento. Lo dico in riferimento a quanto sta succedendo al e in Casentino in questo periodo, un periodo nuovo, positivo, perché in opposizione attiva alla crisi, una reazione concreta all’immobilismo. Siamo passati attraverso decenni in cui la politica ha abdicato dalla sua funzione di guida, dedicandosi solo al gioco dell’occupazione di potere e lasciando le decisioni ai tecnici del sistema. Con il risultato che oggi scontiamo sulla nostra pelle una situazione di ristagno che ha tolto energie, vitalità, voglia di fare, costruire, ripartire. Non ho nessun merito, se non quello di aver fatto le cose seguendo il buon senso, la concretezza di chi vuole fare del bene per la propria comunità come obiettivo principe, senza guardare alle conseguenze, né tanto meno alle convenienze. Dal periodo di rottura – in cui Bibbiena ha deciso di dire un “no” sonoro e scomodissimo a ciò che stava succedendo in Casentino intorno alla ex comunità montana – siamo arrivati a oggi, momento in cui qualcosa è accaduto nella naturalezza di un susseguirsi di situazioni, ma anche nell’eccezionalità di chi adesso ha preso in mano il timone. Semplicemente sono cambiate le persone e con esse, come dire, anche le prospettive. Soddisfazione per questa svolta, ma anche un plauso a chi, come l’attuale Presidente dell’Unione ha avuto il coraggio di mettere in discussione una struttura e quindi un sistema e si è riappropriato della propria funzione politica”.