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“STORIE DI CATTIVO GUSTO 33 parabole contemporanee per raccontare l’iperkitsch”

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“STORIE DI CATTIVO GUSTO  33 parabole contemporanee per raccontare l’iperkitsch”
Francesco Maria Rossi e Giovanni Raspini

 

Il libro di Raspini & Rossi sarà presentato presso

lo Spazio Lebole di Arezzo il prossimo 3 dicembre

 

Narrativa, costume e ironia: questo il tema dell’appuntamento di giovedì 3

dicembre 2015 ore 18.00 ad Arezzo – presso lo Spazio Lebole di via

Margaritone 27 – per la presentazione del libro Storie di cattivo gusto. 33

parabole contemporanee per raccontare l’iperkitsch (Cairo).

 

Nella città di Mecenate, Vasari e Pupo, Barbara Lebole discuterà del

libro assieme ai due autori Giovanni Raspini e Francesco Maria Rossi.

Architetto e designer dell’omonimo brand di gioielleria il primo;

giornalista, scrittore e umorista il secondo. Ambedue toscani, anzi aretini

DOC, nella scia della grande tradizione satirica di questa terra, da Pietro

Aretino sino ai nostri giorni.

 

Storie di cattivo gusto, ovvero 33 parabole contemporanee per raccontare

l’iperkitsch. Dopo il successo de L’eleganza del rospo, sempre pubblicato

con la Cairo di Milano, fate di nuovo il pieno di sano cinismo e amare

risate in compagnia di Giovanni Raspini e Francesco Maria Rossi. Storie

di cattivo gusto è un libro da leggere tutto d’un fiato, fra le righe del vostro

gessato, sotto l’ombrellone del vostro ego. Tengo famiglia, L’aquila del

lavoro, Transumanze d’estate, Vota Frittella, Il cinefilo alla multisala, I

love pornoshopping: tutto può trasformarsi in exempla vulgorum. Dalle

convenzioni sociali ai nuovi bisogni, dal sesso alla famiglia, dalla bellezza

al denaro, l’iperkitsch è in agguato ovunque.

 

Perché il cattivo gusto è proprio come l’invidia: nessuno lo ammette, ma

tutti lo praticano, autori compresi, ognuno protagonista ed arbiter.

“Abbiamo scritto trentatré racconti” puntualizzano Raspini & Rossi “ma

potevano essere infiniti. Ci siamo battezzati nel fiume infernale e divino

del cattivo gusto. Perché, cari amici, senza una goccia di quell’acqua

torbida e sacra, neanche la vita stessa esisterebbe. Nessun colore, nessun

profumo, nessun sapore: solo noia e grigiore. Per l’eternità”.