Home Nazionale “Tornate a visitarci”: la Tunisia si rialza e prova a rilanciare il turismo dopo gli attentati

“Tornate a visitarci”: la Tunisia si rialza e prova a rilanciare il turismo dopo gli attentati

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Tunisi, 12 nov. (Adnkronos) – – dall’inviata Vittoria Vimercati – I siti archeologici sono quasi vuoti, i negozi della Medina abbassano le serrande prima del tramonto e la polizia presidia le strade e i monumenti. Tunisi si presenta così, a otto mesi dall’attacco terroristico al Museo del Bardo e a cinque da quello nell’hotel di Susa, che ha sconvolto il mondo intero decretando il collasso dei flussi turistici nell’area. Ora la Tunisia prova a rilanciare il settore, finora crollato, solo per quanto riguarda i visitatori italiani, del 63% rispetto allo scorso anno. Lo fa con il supporto dell’Omt, l’organizzazione mondiale del turismo, che ha tenuto proprio a Tunisi, oggi, la sua quarta conferenza internazionale.
Nel giorno in cui i carabinieri del Ros arrestano 17 sospetti jihadisti in Europa e una settimana dopo la tragedia dell’airbus russo esploso in volo di ritorno da Sharm El Sheik, è difficile parlare di un momento di svolta per l’area, ma il Governo tunisino intende fare di tutto per rassicurare quanti vogliono visitare il Paese. “La sicurezza del Paese è la nostra maggiore preoccupazione. Gli accordi bilaterali con Usa, Francia, Algeria e le misure predisposte negli aeroporti e negli alberghi stanno rendendo il Paese sempre più sicuro”, sostiene il ministro del Turismo, Salma Elloumi Rekik, con un appello al mondo affinché torni, senza paura, a visitare questa terra.
Il fatto è che il turismo pesa per oltre il 7% del Pil tunisino, garantisce lavoro a 400mila persone ed è, insieme all’agricoltura, l’unica grande risorsa che permette all’economia di crescere. Nel 2014, gli ingressi di turisti dall’Europa erano stati grossomodo 2,6 milioni. Dall’inizio del 2015 ammontano in tutto a 1,3 milioni. Solo nel 2010, 325mila italiani avevano visitato la Tunisia. Nel 2015, sono stati 73mila. “Non c’è lavoro, è difficile, ma qui la situazione è calma”, dice Ahmed, 32 anni, una delle guide turistiche che lavorano alle rovine delle Terme di Antonino.