Bruxelles, 16 ott. – (AdnKronos) – In Europa 122 milioni di persone, il 25% della popolazione dell’Unione europea, è a rischio di povertà o esclusione sociale. Secondo i dati dell’Eurostat, nel 2014, dopo un anno di leggero calo, il rischio povertà è rimasto stabile ma sopra i livelli del 2008, quando si attestava al 23,8%. Per l’ufficio Ue di statistica è considerato a rischio povertà chi è a rischio anche dopo eventuali aiuti o prestazioni, chi è in condizione di grave deprivazione materiale o chi vive in famiglie con intensità di lavoro molto bassa.
Fra gli Stati membri oltre un terzo della popolazione è a rischio povertà in Romania (40,2%), Bulgaria (40,1%) e Grecia (36%). I Paesi più sicuri, invece, sono Repubblica Ceca (14,8%), Svezia (16,9%) e Paesi Bassi (17,1%).
Fra il 2008 e il 2014 il rischio di povertà o esclusione sociale è aumentato in 14 Paesi europei, con gli incrementi più consistenti in Grecia (+7,9 punti percentuali), Spagna (+4,7), Cipro (+4,1), Malta (+3,7), Ungheria (+2,9) e Italia, dove ha registrato un incremento di 2,8 punti, dal 25,3% al 28,1%.