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Varese: giovane albanese annegò neonata, arrestato anche il marito

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Milano, 2 gen. – (AdnKronos) – Svolta nelle indagini sulla donna che, nell’aprile scorso, aveva lasciato annegare la propria neonata all’interno del water. A capodanno si sono aperte le porte del carcere anche per G.S., il marito della donna che a Busto Arsizio, la notte del 25 aprile dello scorso anno, aveva richiesto aiuto al 118 per quello che in un primo momento sembrava un aborto spontaneo.
All’epoca dei fatti, i sanitari giunti presso l’abitazione di una giovane coppia di nazionalità albanese, si erano trovati davanti una donna di 21 anni, alla sua seconda gravidanza, che aveva appena partorito una neonata all’interno del water. Il corpicino, ormai privo di vita, si trovava immerso nell’acqua ancora legato alla madre dal cordone ombelicale.  
Alcune incongruenze emerse già nelle prime fasi della vicenda avevano fatto sorgere ai carabinieri pesanti dubbi circa la genuinità della versione fornita dai genitori. Il pm di Busto Arsizio, Francesca Parola, aveva quindi avviato un’indagine insieme ai carabinieri del Nucleo Operativo con la stretta collaborazione del medico legale Maria Luisa Pennuto, ed erano arrivati alla conclusione che la neonata era stata partorita viva alla trentesima settimana di gestazione ma era deceduta in quanto lasciata, per almeno venti minuti, immersa nell’acqua del water.