Tempe, 13 mar. (AdnKronos) – Cinque partite con la maglia di 10 squadre diverse. Will Ferrell mette il timbro sulla preseason della Major League Baseball con una giornata da record. Il 47enne attore ha monopolizzato l’attenzione passando da uno stadio all’altro in Arizona, dove le franchigie della MLB si preparano in vista dell campionato che comincia ad aprile. “Sono quasi certo che la mia carriera di attore sia finita. Credo sia chiaro a tutti, finirò per giocare in una di queste squadre. Questi team hanno bisogno di una presenza come la mia nella clubhouse, e per presenza intendo quella di un 47enne flaccido che non sa come giocare”, ha detto la star.
Nel giro di 15 ore, il comico ha regalato spettacolo in campo e fuori con la collaborazione del network HBO che realizzerà uno special intitolato ‘Funny or Die’. Le divise e l’attrezzatura utilizzata dall’attore verranno vendute all’asta e il ricavato verrà devoluto a organizzazioni che finanziano la ricerca sul cancro e assistono malati.
Ferrell ha aperto la maratona scendendo in campo come shortstop degli Oakland A’s. Quasi subito, come ha annunciato lo speaker, è stato ceduto alla formazione avversaria e si è trasformato nel seconda base dei Seattle Mariners. Seconda tappa nel match tra Los Angeles Angels, la sua squadra del cuore, e i Cubs: prima show come esterno della franchigia californiana, con un’eliminazione all’attivo, e poi in prima base con Chicago.

Prima di salutare, esibizione nelle vesti di coach di terza base: invece dei celeberrimi segnali, ha assistito i giocatori con improbabili cartelli. In cambio di 2 hot dog, Ferrell è stato ceduto agli Arizona Diamondbacks e poi si è unito ai Cincinnati Reds con una vistosissima barba finta. Quindi, via in elicottero per raggiungere la quarta tappa.
I Chicago White Sox hanno tollerato un’apparizione al piatto prima di spedire “la pippa” ai San Francisco Giants. Stremato, il super-player ha chiuso l’impresa nel derby californiano tra Los Angeles Dodgers e San Diego Padres. Si è congedato con un improbabile accenno di salto sulle recinzioni per tentare, invano, di evitare un homerun,