(AdnKronos) – Ben altro sentimento nell’Eurozona, dove la Bce ha continuato a muoversi sia sul fronte tassi che sul Quantitative Easing, nel tentativo di rianimare l’inflazione, sostenere la crescita e appoggiare l’operato dei governi (ma senza rinunciare a denunciare ritardi e omissioni sul fronte riforme).
A grandi linee gli interventi più importanti dell’Eurotower nel 2016 sono stati due. Il primo, lo scorso 10 marzo, quando la riunione del Consiglio direttivo decise il taglio del tasso principale di rifinanziamento al minimo storico portandolo a 0,0% dal precedente 0,05% (fissato a settembre 2015) con un intervento di 10 punti anche sul tasso sui depositi -sceso a -0,40% da -0,30% – e di 5 punti su quello di rifinanziamento marginale, passato allo 0,25% dallo 0,30%.
Ma in quell’occasione la Bce decise anche un aumento del proprio stimolo, portando l’acquisto mensile di bond da 60 a 80 miliardi. In quell’occasione, infine, l’Eurotower varò un nuovo piano di quattro nuove aste T-Ltro con durata quadriennale per fornire alle banche finanziamenti a basso costo e quindi aumentare i prestiti all’economia reale. (segue)