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Agroalimentare: Legacoop, più uniti più forti e più competitivi (2)

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(AdnKronos) – In questo senso, ha sottolineato Luppi, “è auspicabile che diventi reale la ventilata prospettiva di creare un unico ministero dell’Agroalimentare, che metta insieme competenze oggi frammentate tra vari dicasteri (agricoltura, ambiente, sanità, lavoro). È fondamentale un percorso di semplificazione a tutti i livelli, di snellimento della macchina amministrativa, di agevolazioni e incentivi per le aziende che scelgano la strada di un maggiore dimensionamento”.
Sulla scia di Expo 2015 e di un rilancio del made in Italy del cibo, l’agroalimentare italiano deve sapersi mettere in sintonia con le nuove abitudini dei consumatori, con la voglia di integrare e di contaminare culture alimentari diverse, senza però tradire i valori e le tradizioni italiane. “La sfida – ha detto Luppi – è oggi più che mai quella sintetizzata dalle tre ‘I’: integrare per innovare e per internazionalizzare. Socialità e mutualità rimangono le stelle polari della mission cooperativa, ma senza perdere di vista l’aspetto imprenditoriale. Se meglio organizzate e dimensionate, le coop italiane possono essere pronte a un salto di qualità decisivo per le sfide del futuro, come quella, recentemente indicata dal governo, di centrare l’obiettivo dei 50 miliardi di euro per l’export italiano del settore”.
“L’agroalimentare è una grande occasione, una leva di sviluppo fondamentale per l’economia italiana”, ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina nel suo intervento. “Abbiamo il dovere di ripensare e di ridare centralità strategica – ha proseguito – a un settore come quello agroalimentare. Siamo di fronte a uno dei settori potenzialmente più interessanti nel cambiamento che l’Italia deve saper interpretare in questi mesi, non soltanto a livello economico ma sociale. Expo 2015 ci ha aiutato ad accendere i riflettori su questo comparto, ma adesso il lavoro deve continuare in Italia e in Europa”.