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Aico, da counsellor aiuto per gestire relazioni umane

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Roma, 20 gen. (Labitalia) – “Un operatore d’aiuto in tutte quelle situazioni che hanno a che fare con relazioni umane, da quelle professionali a quelle interpersonali, fino a quelle con se stessi”. Così Chiara Bartoletti, presidente di Aico, Associazione italiana di counselling, che aderisce al Coordinamento delle libere associazioni professionali (Colap), parla con Labitalia della figura del counsellor. (video)
“Il counsellor -spiega- è un professionista che, avendo completato uno specifico percorso di formazione di tre anni, in possesso del diploma abilitante e iscritto a relativa associazione professionale, è in grado di fornire consulenze di aiuto a clienti individuali, coppie, famiglie, gruppi e organizzazioni”.
“La consulenza del counsellor -ricorda Chiara Bartoletti- è orientata ad aiutare il cliente ad aiutare se stesso per specifici problemi di ordine personale o professionale, difficoltà nel prendere decisioni, orientamento nelle scelte di vita, supporto nelle difficili fasi che si susseguono durante il ciclo di vita, gestione delle relazioni interpersonali, gestione della relazione con se stessi, sviluppo delle risorse e potenzialità, promozione e sviluppo della consapevolezza personale, gestione di emozioni, pensieri, percezioni e conflitti”.
“La pratica di counselling -continua- si appoggia a un punto di vista fenomenologico, le cui fondamenta sono state poste, nel pensiero filosofico, da Franz Brentano. Ma la fenomenologia, oltre ad essere una corrente di pensiero, è un metodo della conoscenza, un modo di incontrare l’alterità e quindi un modo di fondare il senso della relazione io-mondo. Guardare fenomeno-logicamente vuol dire fare luce sulla natura del mondo e delle cose a partire dall’esperienza vissuta, che viene così analizzata attraverso le sue strutture di senso”.
“La nostra associazione -sottolinea- riunisce un gruppo di circa 450 counsellor che seguono un modello basato sul concetto di aiutare il cliente ad aiutarsi. La nostra base filosofica è la fenomenologia e il nostro modello è esistenziale e umanista”.
“Mentre negli Stati Uniti -precisa la presidente Bartoletti- questa figura professionale esiste dagli anni ’50 ed è molto apprezzata nei tribunali, nelle scuole, negli ospedali, in Italia fino a poco tempo fa non era affatto conosciuta”.