(AdnKronos) – Pier Paolo Masenza, partner di Pwc, ha spiegato che “per il 2017 ci attendiamo che il volume di transazioni raggiunga quota 50 miliardi, anche in considerazione dell’accelerazione che darà al mercato l’innalzamento atteso dei livelli di copertura medi anche a seguito dell’annuncio già effettuato da Unicredit e l’entrata a regime della Gacs che nel 2016 non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti”. Nel 2017 le operazioni riguarderanno sempre più portafogli bad loans e altre categorie di Npe, quali gli unlikely to pay e i foreborne, anche per effetto della spinta al deleverage delle Npe promossa dalle nuove linee guida della Bce.
Inoltre si prevede che i crediti ipotecari e verso piccole e medie imprese e corporate rappresenteranno “una parte significativa” degli attivi ceduti.
Il mercato italiano del servicing, si sottolinea, “continua a registrare una solida crescita, grazie alle cessioni di portafogli e al numero crescente di istituzioni finanziarie che decidono di dare in outsourcing la gestione dei loro bad loans”. L’interesse dei player internazionali per l’acquisizione di piattaforme di servicing rimane elevato, con 14 acquisizioni completate negli ultimi 4 anni.