Milano, 2 mar. (AdnKronos) – Nuova crisi all’orizzonte per l’euro. Con scossoni per le borse europee e mondiali. William de Vries, responsabile del reddito fisso per Kempen Capital Management, sottolinea che “negli ultimi mesi abbiamo assistito al graduale riapparire di crepe nell’Eurozona. Gli spread tra i tassi di interesse dei titoli di Stato dei vari paesi dell’euro hanno ripreso a salire”, fenomeno che “interessa tutta l’eurozona”. Nonostante il programma di acquisto di asset obbligazionari della Bce, “notiamo un chiaro aumento dell’avversione al rischio nei mercati dei capitali dell’eurozona”.
Per de Vries “sembra che la politica monetaria abbia raggiunto il limite e la Bce non è probabilmente in grado di contenere questi sviluppi nel breve termine”. L’istituto di Francoforte potrebbe decidere di potenziare il programma di acquisto di obbligazioni nella riunione del prossimo 10 marzo, ma “questi strumenti di politica monetaria stanno diventando sempre meno efficaci”, con gli analisti che “sono sempre più convinti che la politica dei tassi di interesse negativi sui conti deposito sia stata controproducente per lo sviluppo dell’attività creditizia in Europa”. Che, anzi, avrebbe un effetto “immediato e paralizzante” sulla redditività delle banche.
La Bce, continua de Vries, “cerca da tempo di risolvere i problemi strutturali dell’eurozona. Inutilmente. L’eurozona e il Giappone sembrano uscirne perdenti. Il problema dovrebbe essere affrontato con un approccio strutturale per eliminare crepe e macchie una volta per tutte. Apparentemente, il problema non è ancora abbastanza serio per l’eurozona”.