Milano, 18 apr. (AdnKronos) – Forse basterebbero le code di dieci chilometri registrate ieri per arrivare all’Arese shopping center inaugurato qualche giorno fa per capire quali sono le tendenze, ma una ricerca di Cushman & Wakefield mette nero su bianco il trend dei centri commerciali in Europa, destinati a crescere ancora, fino a 9,1 mln di metri quadri in più, tra 2016 e 2017. “Lo sviluppo degli shopping center europei, dopo aver toccato nel 2015 il livello più basso dell’ultima decade, tornerà a crescere”, spiega il report pubblicato oggi. L’anno scorso, con 4,6 mln di metri quadri di nuovi spazi aperti il calo rispetto al 2014 era del 15,8%.
Nella seconda parte del 2015, però, sono stati aperti nuovi centri per 3,3 mln di metri quadri, portando lo stock totale europeo a 156 mln di metri quadri: il segno di un’inversione di tendenza. La seconda metà del 2015 è stata un unicum anche dal punto di vista degli investimenti: in Europa sono stati investiti 15,5 mld (+16,6%) e Regno Unito e Germania rimangono i mercati più brillanti da questo punto di vista. Per quanto riguarda l’Italia, condivide con la Spagna la quinta posizione in termini di grandezza del mercato.
“La recessione in Italia ha avuto un riflesso nell’indebolimento dello sviluppo degli shopping center nel 2015, quando solo 79mila metri quadri sono stati completati dei nuovi progetti: la crescita in entrambi i Paesi (sia Spagna che Italia) – riferisce la ricerca – si risolleverà di nuovo nel biennio 2016-2017, con il miglioramento delle condizioni economiche”. L’Italia, in particolare, ‘saluterà’ 786mila metri quadri nuovi nei prossimi due anni e circa il 40% dei nuovi spazi saranno realizzati a Roma e Milano. In generale, la Francia è il Paese dell’Europa occidentale dove si concentra il maggior numero di centri commerciali, Londra è considerata dalla ricerca la destinazione ‘top’ per lo sviluppo di nuovi shopping center. Altre città molto vivaci per il business saranno Edimburgo, Manchester, Leeds, Glasgow e Birmingham; Madrid e Barcellona dovrebbero veder crescere del 12% le vendite al dettaglio entro il 2020.