Home Nazionale Comuni: Anci Veneto, amministratori a lezione di associazionismo comunale (2)

Comuni: Anci Veneto, amministratori a lezione di associazionismo comunale (2)

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(AdnKronos) – (Adnkronos) – “Anci Veneto ha già accompagnato molte municipalità in questi processi di riordino istituzionale – dichiara Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto -. Trasferire funzioni e servizi all’Ente Unione, ad esempio, determina un grande lavoro per uniformare diversi modelli gestionali preesistenti, perché i sindaci devono garantire, riorganizzandosi però su una scala più ampia, che tutti i cittadini ricevano servizi della medesima qualità. Sul tema, – continua la presidente Pavanello – abbiamo chiesto allo Stato di concederci maggiore flessibilità, sostenendo un processo più graduale in cui ad essere condivise, almeno in una fase iniziale, siano solo alcune delle funzioni fondamentali, come scuola e trasporti. Inoltre, è indispensabile che le unioni siano orientate in base a bacini omogenei per ragioni storiche, morfologiche ed economiche, e non secondo criteri demografici”.
“Dopo le precedenti positive esperienze formative in materia di associazionismo intercomunale che hanno contribuito alla formazione di 259 partecipanti fra funzionari e dirigenti dei Comuni e delle forme associative, promuoviamo questa iniziativa a favore degli amministratori locali. Le profonde riforme che hanno investito il settore pubblico richiedono un forte investimento nei processi di formazione delle risorse umane, per il miglioramento dei servizi e delle prestazioni pubbliche. La leva centrale su cui agire è il capitale umano, il cui valore si misura attraverso la formazione, la professionalità e l’adeguamento continuo ai cambiamenti – dichiara Gianluca Forcolin, Regione Veneto -. Per il 2016 la Regione continua nel suo impegno per favorire e supportare finanziariamente i processi di associazionismo intercomunale: a tal fine nel bilancio regionale sono stati stanziati 4.020.000 euro che consentono di promuovere iniziative a tutto campo. L’obiettivo è di dare vita ad un riordino territoriale non imposto, ma scelto e condiviso con gli enti locali”.